Rendimenti stellari e un sito web su misura: come agiva il falso broker che truffava i suoi clienti in Romagna

Per settimane, forse mesi, un presunto broker aveva costruito attorno a sé un’aura di affidabilità, fatta di strette di mano e passaparola. Niente pubblicità, nessun ufficio: solo la reputazione di un uomo che diceva di saper manovrare capitali sui mercati stranieri con abilità. Un’immagine che, secondo la Guardia di Finanza di Faenza, serviva soprattutto a mascherare un’attività abusiva e una truffa architettata fin nei minimi dettagli.
Il meccanismo, raccontano gli investigatori, era calibrato per sedurre piccoli risparmiatori in cerca di rendimenti impossibili. L’uomo si presentava come esperto di operazioni speculative e metteva sul tavolo profitti altissimi, rilanciati da un ulteriore incentivo: un bonus sul capitale investito, pensato per spingere la clientela a osare di più. Una strategia commerciale impeccabile, se non fosse che dietro non c’era alcuna attività finanziaria autorizzata.
A rafforzare l’illusione, il broker forniva ai clienti username e password per accedere a una piattaforma online costruita su misura. Dentro, report accurati dei presunti guadagni: grafici in crescita, movimenti, rendiconti perfettamente credibili. Tutto lasciava immaginare che i soldi lavorassero davvero. E per un po’, nessuno aveva motivo di dubitarne.
Il castello però ha iniziato a incrinarsi quando qualcuno ha chiesto di riavere i propri fondi. È in quel momento, secondo le Fiamme Gialle, che il broker ha iniziato a cambiare registro: risposte vaghe, richiami a fantomatici controlli antiriciclaggio, scuse sempre più tecniche per guadagnare tempo. Una strategia che però non ha funzionato a lungo: si è scoperto, infatti, che gran parte del denaro non era investita, ma trasferita su conti esteri e rientrata in Italia per spese personali, incluso il leasing di auto di lusso. Accanto all'uomo operava una collaboratrice, incaricata di gestire il circuito dei clienti, molti dei quali residenti nel Ravennate.
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno ricostruito quattro episodi completi, per un totale di circa 200 mila euro sottratti. Le denunce sono scattate quando gli investitori, improvvisamente, non sono più riusciti a contattare il loro consulente, ormai trasferitosi in un’altra regione. L’uomo, tuttavia, è stato rintracciato dai finanzieri e oggi è sottoposto all’obbligo di firma disposto dal Gip.