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Razzo cinese, l’ultimo aggiornamento della Protezione Civile: “Cadrà tra l’1 e le 7.30”

Il razzo cinese cadrà tra l’1:00 di questa notte e le 7:30 del mattino. Il punto è stato fatto sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (Asi) durante il nuovo incontro del tavolo tecnico che si è aggiornato nel pomeriggio presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile.
A cura di Susanna Picone
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Si è ridotta la finestra di incertezza relativa al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese "Lunga marcia 5B" previsto per questa notte. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento di oggi della Protezione Civile riguardo il razzo cinese. A quanto si apprende, le tre traiettorie che potrebbero interessare alcuni settori di nove regioni del Centro-Sud Italia si collocano tra l'1:00 di notte e le 7:30 del mattino di domani, domenica 9 maggio. Il Dipartimento di Protezione Civile spiega che “resta remota” la probabilità che uno o più frammenti del razzo cinese possano cadere sul nostro territorio. Tuttavia il tavolo tecnico continuerà a seguire l'evolversi della situazione attraverso i dati disponibili fino all'avvenuto impatto al suolo. Di seguito il comunicato diffuso dalla Protezione Civile:

Sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (ASI) durante il nuovo incontro del tavolo tecnico che si è aggiornato nel pomeriggio di oggi presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, si è ridotta la finestra di incertezza relativa al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese “Lunga marcia 5B” previsto per questa notte.

Al momento, le tre traiettorie che potrebbero interessare alcuni settori di nove regioni centro-meridionali italiane si collocano tra l’01:00 di notte e le 07:30 del mattino ora italiana.

Al tavolo tecnico hanno partecipato anche rappresentanti delle Regioni potenzialmente interessate, per la condivisione di analisi e aggiornamenti sull’evoluzione delle operazioni con i territori e con le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile.

È utile ricordare che resta remota la probabilità che uno o più frammenti possano cadere sul nostro territorio. Tuttavia il tavolo tecnico continuerà a seguire l’evolversi della situazione attraverso i dati disponibili fino all’avvenuto impatto al suolo.

La Protezione Civile ha fornito alcune indicazioni utili alla popolazione: si consiglia di stare lontani dalle finestre e porte vetrate; i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, determinando anche pericolo per le persone. Sono considerati più sicuri i piani più bassi degli edifici; all'interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti, per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti. L'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project e primo al mondo a ottenere una fotografia del detrito spaziale in avvicinamento alla superficie terrestre, ha raccontato a Fanpage.it che in ogni caso la probabilità che eventuali frammenti residui possano creare dei danni è veramente molto modesta.

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