Rapine con pistole, taser ed esplosivo: fermata la coppia del terrore, per mesi incubo di negozi e uffici

Protagonisti dei colpi due uomini che per mesi hanno imperversato in provincia di Reggio Calabria con un bottino complessivo stimato in oltre 50mila euro prima di essere fermati e arrestati nelle scorse ore dai carabinieri di Taurianova al termine di una complessa e articolata indagine investigativa.
A cura di Antonio Palma
0 CONDIVISIONI
Immagine

Con rapine programmate nel dettaglio e messe in atto con rapidità e violenza, avevano creato un vero e proprio terrore tra esercizi commerciali e uffici della Piana di Gioia Tauro e della Locride, in Calabria. Protagonisti dei colpi due uomini che per mesi hanno imperversato in provincia di Reggio Calabria prima di essere fermati e arrestati nelle scorse ore dai carabinieri al termine di una complessa e articolata indagine investigativa.

Si tratta di due pregiudicati di Rosarno arrestati dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taurianova, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi. Nei loro confronti il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ritenendo solido il quadro accusatorio presentato dai pm dopo le indagini dei militari dell’arma.

Come ricostruito dagli investigatori, ben otto i colpi che sarebbero stati messi a segno dai due arrestati negli ultimi mesi tra il 2024 e il 2025 per un bottino complessivo stimato in oltre 50mila euro. Il modus operandi era sempre lo stesso: un’azione rapida messa in scena con freddezza e precisione, minacciando a mano armata cassieri e impiegati per farsi consegnare l’incasso.

I due, più volte immortalati dalle telecamere di sorveglianza degli esercizi commerciali e degli uffici postali presi di mira, agivano sempre mascherati o incappucciati usando ad esempio taser, pistole e persino un rudimentale ordigno esplosivo, come accaduto durante il tentativo di rapina all’ufficio postale di Anoia (RC), nell’ottobre del 2024.

L’obiettivo era chiaro: mettere a segno il colpo nel minor tempo possibile e con il massimo della pressione psicologica sulle vittime che venivano sorprese e minacciate. I due poi si dileguavano a bordo di auto precedentemente rubate e poi abbandonate. Proprio uno dei furti, però, si è rivelato decisivo per l’arresto. Grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza di una telecamera privata, infatti, durante il furto di un’auto per uno dei colpi, i carabinieri sono riusciti a risalire ai due pregiudicati. Da lì sono partiti gli accertamenti che hanno ricostruito l’intera rete criminale e dopo l’arresto dei due, non si escludono ulteriori sviluppi investigativi.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views