Rai, inchiesta sugli appalti: cartello di società e gare manipolate

Decine di aziende avevano stretto un "patto d'acciaio" allo scopo di spartirsi sottobanco gli appalti milionari per i servizi di post-produzione dei programmi Rai. Secondo la Procura di Roma le società avrebbero fatto "cartello", decidendo a tavolino e addirittura prima dell'assegnazione pubblica chi dovesse vincere le gare e con quali offerte, manipolando le gare in modo da far salire i prezzi. In seguito alla denuncia sporta dai vertici della Rai sono stati iscritti i primi nomi nel registro degli indagati. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Maria Letizia Golfieri, sarebbe arrivata a punto cruciale: le fiamme gialle del gruppo Antitrust del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza hanno effettuato perquisizioni alle sedi di alcune delle società sospettate di far parte del ”cartello”.
Tra le prime società finite nel mirino degli inquirenti nei giorni scorsi è stato il turno della Mav Television di Roberto Mastroianni, iscritto nel registro degli indagati insieme ad altre tre persone con l'ipotesi di turbativa d'asta. L'inchiesta, essendo solo alle prime battute, potrebbe tuttavia allargarsi e coinvolgere altre aziende sul totale di 23 finite nel mirino dei magistrati. Qualora i sospetti venissero confermati per gli indagati si prospetterebbe anche l'accusa di truffa.