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“Quello a Marina di Carrara è lo yacht di Putin”, la chiave per risolvere il mistero

La chiave del mistero dello yacht sarebbe stata trovata attraverso l’analisi dei membri dell’equipaggio dell’imbarcazione, molti di loro membri del Servizio di protezione federale russo.
A cura di Antonio Palma
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Il lussuoso yacht lungo 140 metri e ormeggiato nel porto di Marina di Carrara, "lo Scheherazade, è di Putin", è quanto sostengono dall’associazione anti corruzione legata ad Aleksei Navalny, l’attivista politico russo avversario di Putin, prima avvelenato e poi imprigionato e condannato nelle scorse ore per frode. La chiave del mistero sarebbe stata trovata attraverso l’analisi dei membri dell’equipaggio dell’imbarcazione che, nelle scorse settimane, è entrata nel mirino della Guardia di Finanza italiana che sta mappando i beni degli oligarchi vicini al presidente russo per sequestrarli. Rintracciare i proprietari reali di questi yacht è decisamente difficile tra società di comodo ed entità registrate in paradisi fiscali ma, secondo il gruppo legato a Navalny, dall’analisi della composizione dell’equipaggio ci sarebbero le prove dei contatti con Putin.

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Gli investigatori vicini di Navalny lunedì hanno comunicato di essere riusciti ad accedere a un elenco dei membri dell'equipaggio dello yacht Scheherazade e di aver scoperto, utilizzando numeri di telefono e altri dati, che molti sono cittadini russi impiegati dal Servizio di protezione federale russo (Fso), un'agenzia governativa di Mosca che fornisce sicurezza a personaggi di alto livello. I membri dell’agenzia sono di fatto componenti dell’intelligence russa che si occupano di proteggere funzionari russi di lati livello e beni statali. Non solo, uno di loro ha anche lavorato in precedenza sullo yacht Graceful, un’altra imbarcazione lussuosa che era stata già collegata a Putin.

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“Il numero due dello yacht si chiama Sergey Grishin, registrato nelle rubriche telefoniche di diverse altre persone come Sergei G Fso. A seguire, c’è Anatoly Furtel, residente nella sede dell’ufficio dell’Fso che garantisce la sicurezza della residenza del presidente di Bocharov Ruchey”. Un altro membro dell’equipaggio sarebbe un ufficiale di sicurezza legato allo Fso per il Caucaso. Prove che, secondo il gruppo anti Putin, confermano la proprietà del presidente russo anche se per ora le autorità italiane non hanno trovato conferme e non risultano sequestri relativi allo yacht.

Per il sindaco di Carrara lo yacht non è di Putin

Secondo il Sindaco di Carrara, lo yacht nel porto non è di Putin. Dopo un colloquio con i vertici di The Italian Sea Group, la società proprietaria del cantiere dove l'imbarcazione da 700 milioni di euro è in fase di manutenzione, Francesco De Pasquale, dice di aver avuto rassicurazioni sul fatto che l'imbarcazione no è riconducibile al presidente russo. De Pasquale ha avuto "un breve confronto con la proprietà del cantiere che ha ribadito quanto affermato già lo scorso 10 marzo, ovvero che in funzione della documentazione di cui dispone e a seguito di quanto emerso dai controlli effettuati dalle autorità competenti, lo yacht di 140 metri Scheherazade, attualmente in cantiere per attività di manutenzione, non è riconducibile alla proprietà del presidente russo Vladimir Putin" affermano dall'amministrazione comunale.

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