Quasi un terzo di tutta la frutta che mangiamo è contaminata da pesticidi pericolosi

Con l’arrivo di primavera ed estate sui banchi di supermercati e negozi tornano a splendere frutti come ciliegie, pesche e fragole ma questi purtroppo sono anche i frutti più contaminati dai pesticidi in assoluto in Europa. È quanto emerge da un report pubblicato oggi dalla Ong Pesticide Action Network Europe (PAN EU) per mettere in guardia i consumatori ma anche spingere i governi a non venire meno ai loro obblighi stabiliti dai regolamenti Ue sull’uso dei pesticidi in frutta e verdura.
Secondo il rapporto, quasi un terzo di tutta la frutta prodotta in Europa è contaminata da pesticidi pericolosi e con una drammatica tendenza al rialzo delle percentuali che invece di diminuire sono aumentate subendo un picco negli ultimi otto anni. Prendendo in considerazione e confrontando i dati del 2011 con quelli del 2019, l'ultimo anno per il quale i dati sono disponibili, si è assistiti ad esempio a un +152% per le ciliegie e addirittura a un +397% per i kiwi, che detengono il record. Anche se il report non indica la percentuale di pesticidi presente in ogni campione, i risultati contraddicono le dichiarazioni ufficiali della Commissione Europea e degli Stati che parlano di un calo dell'uso dei pesticidi, e in particolare dei più tossici.

Per la ong, i primi 5 frutti con il maggior numero di pesticidi candidati alla sostituzione, secondo il regolamento dell’Ue, sono le more con una percentuale che va oltre la metà. Seguono pesche (45%), fragole (38%), ciliegie (35%) e albicocche (35%). La frequenza di contaminazione varia dal 35 al 51 per cento. Il numero massimo di pesticidi Candidati alla Sostituzione trovato in un campione di questi cinque frutti variavano da 4 a 6. I principali pesticidi rinvenuti nei campioni di frutta e verdure prodotte nell'UE analizzati sono il fluxioxonil, il ciprodinil (10.961), il tebuconazolo e il difenoconazolo.
Lo studio si sofferma sui pesticidi considerati dal legislatore "i più pericolosi". Si tratta di sostanze sospettate di essere cancerogene per l'uomo. La direttiva del 2009 sull'uso dei pesticidi li raggruppa nella categoria denominata “candidati alla sostituzione”. Dal 2011, gli Stati avrebbero dovuto sostituirli con prodotti alternativi meno dannosi per la salute e l'ambiente.

“Gli Stati membri dell'UE sono stati legalmente obbligati dal 2011 a eliminare gradualmente 55 pesticidi identificati come particolarmente dannosi. Tuttavia, la loro presenza negli alimenti è aumentata notevolmente negli ultimi dieci anni. Questi risultati rivelano una mancata applicazione delle leggi da parte degli Stati membri a scapito della protezione dei consumatori” spiegano dalla ong, aggiungendo: “L'aumento dell'esposizione va anche nella direzione opposta all'obiettivo di riduzione dei pesticidi della strategia Farm to Fork. PAN Europe e le organizzazioni membri chiedono il divieto diretto dei 12 pesticidi più tossici e l'eliminazione totale di tutti i 55 pesticidi molto dannosi entro il 2030”.