Quando anche Mancino insignì della medaglia Agnese Borsellino

Nel giorno della morte di Agnese Piraino Leto in Borsellino fa effetto rivedere un'immagine del 1992 quando l'allora Ministro dell'Interno Nicola Mancino serio e mortificato presenzia alla cerimonia di consegna della medaglia al valor civile alla moglie del magistrato siciliano Paolo Borsellino ucciso dalla Mafia con un'autobomba pochi giorni prima. E' lo stesso Mancino che venti anni dopo sarà coinvolto in un'inchiesta della stessa procura di Palermo per accertare la sua presunta responsabilità nella trattativa tra Stato e Mafia conseguente proprio alle stragi di Cosa Nostra che colpirono Falcone, Borsellino ma anche alcuni politici e il patrimonio artistico dello Stato. Ad oggi la trattativa è ancora oggetto di indagini giudiziarie per accertarne modalità e responsabilità ma la sua esistenza è ormai certa. Fa impressione quella foto con il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro eletto proprio in seguito alle stragi di mafia appuntare sul petto di Agnese Borsellino la massima onorificenza civile della Repubblica. Cosi come fa effetto vedere un giovanissimo Claudio Martelli all'epoca Ministro di Grazia e Giustizia che proprio nel periodo delle stragi ebbe duri scontri con Mancino proprio su notizie di un'eventuale trattativa tra Stato e Mafia da parte di uomini dello stato. Mancino, tirato in ballo anche da alcuni pentiti e indagato per falsa testimonianza a Palermo, dal suo canto ha sempre smentito ogni trattativa a lui conosciuta. Fa effetto comunque quella foto con Agnese Borsellino che rifiutò il rito di stato preferendo funerali privati per Paolo accusando il governo di non aver saputo proteggere il marito: "Non meritavano questi uomini".