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Quali sono le migliori acque naturali in bottiglia al supermercato, la classifica di Altroconsumo

Tra quelle bocciate ci sono Esselunga, Fiuggi e Levissima. Il test di Altroconsumo è stato condotto su 21 marche di acqua minerale naturale commercializzate in Italia. Quel che viene fuori è che l’acqua in bottiglia non è sempre esente dagli effetti dell’inquinamento ambientale, a causa della presenza di Tfa.
A cura di Biagio Chiariello
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Altroconsumo ha messo alla prova 21 marche di acqua minerale naturale non gassata, comunemente vendute in Italia. I risultati non sono rassicuranti: solo 11 bottiglie raggiungono una qualità complessiva considerata buona, mentre 6 finiscono in fondo alla classifica per la presenza di acido trifluoroacetico (Tfa), una sostanza appartenente alla famiglia dei Pfas, composti noti per la loro persistenza nell’ambiente e i potenziali effetti nocivi sulla salute.

Il test punta i riflettori su un prodotto che milioni di italiani consumano quotidianamente con fiducia, ma che può celare contaminazioni invisibili. "La nostra indagine dimostra come sostanze potenzialmente dannose possano annidarsi anche in beni di largo consumo come l’acqua in bottiglia", dichiara Federico Cavallo, responsabile Public Affairs & Media Relations di Altroconsumo.

Criteri di analisi e risultati del test sulle acque naturali di Altroconsumo

Le acque analizzate sono state valutate secondo parametri rigorosi: composizione chimica, etichettatura, presenza di sali minerali e metalli, qualità dell’imballaggio e, soprattutto, presenza di contaminanti ambientali.

Più della metà delle bottiglie ha comunque ottenuto un giudizio complessivo positivo, ma il dato preoccupante è l’ampia diffusione del Tfa, riscontrato in molte delle acque testate.

Ecco tutte le acque analizzate:

  • Blues Eurospin Naturale – Prezzo medio al litro: 0,17 €
  • Conad Naturale – Prezzo medio al litro: 0,17 €
  • Saguaro (LIDL) Eva Naturale – Prezzo medio al litro: 0,19 €
  • Carrefour Classic Naturale – Prezzo medio al litro: 0,24 €
  • Esselunga Naturale – Prezzo medio al litro: 0,24 €
  • Maniva Alcalina Naturale – Prezzo medio al litro: 0,24 €
  • Coop Naturale – Prezzo medio al litro: 0,25 €
  • Vera Naturale – Prezzo medio al litro: 0,28 €
  • Eva Naturale – Prezzo medio al litro: 0,28 €
  • Boario Naturalmente Equilibrata Naturale – Prezzo medio al litro: 0,29 €
  • Valmora Sorgente Alpina Naturale – Prezzo medio al litro: 0,30 €
  • San Benedetto ecogreen Naturale Prezzo medio al litro: 0,24 €
  • Sant’Anna Naturale – Prezzo medio al litro: 0,32 €
  • Vitasnella Naturale – Prezzo medio al litro: 0,32 €
  • Levissima Naturale – Prezzo medio al litro: 0,36 €
  • S. Bernardo Naturale – Prezzo medio al litro: 0,37 €
  • Panna Naturale – Prezzo medio al litro: 0,38 €
  • Lauretana Naturale – Prezzo medio al litro: 0,38 €
  • Rocchetta Acqua della Salute Naturale – Prezzo medio al litro: 0,38 €
  • Evian Naturale – Prezzo medio al litro: 0,99 €
  • Fiuggi Naturale – Prezzo medio al litro: 1,15 €

Quali sono le acque migliori (e le peggiori)

A distinguersi come “Migliore del Test” e “Miglior Acquisto” è l’acqua Blues Sant’Antonio (Eurospin), risultata priva di Tfa e anche la più economica (0,17 euro al litro). Anche Conad Valpura e San Benedetto Eco Green Benedicta si collocano tra le migliori per qualità e assenza di contaminanti.

Nella parte bassa della classifica compaiono invece sei marche penalizzate per concentrazioni elevate di Tfa, superiori ai limiti previsti dalla nuova normativa sull’acqua potabile: si tratta di Panna, Esselunga Ulmeta, Maniva, Saguaro (Lidl), Levissima e Fiuggi. Quest’ultima è risultata carente anche sotto il profilo ambientale, per l’impatto dell’imballaggio e la presenza di arsenico oltre i limiti di sicurezza.

Tfa: sostanza ancora poco regolamentata, ma potenzialmente pericolosa

Sebbene gli studi sulla tossicità del Tfa siano ancora in corso, le autorità sanitarie ipotizzano che – in quanto appartenente alla categoria dei Pfas – possa comportare rischi simili, tra cui effetti negativi sul fegato e sul sistema riproduttivo. L’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sta rivalutando la dose giornaliera tollerabile alla luce dei dati più recenti, e la nuova opinione scientifica è attesa per il 2026.

Attualmente, nell’Unione Europea non esistono limiti giuridici specifici per il Tfa nelle acque destinate al consumo umano, ma la direttiva UE 2020/2184, che entrerà pienamente in vigore nel gennaio 2026, introduce nuovi parametri. In questo contesto, Altroconsumo ha chiesto che venga vietata la produzione di tutti i Pfas e che si stabilisca un limite vincolante per il Tfa, fondato sulle evidenze scientifiche più aggiornate.

L'appello di Altroconsumo alle istituzioni

In tale ottica arriva l'appello della società alle istituzioni: "Abbiamo presentato le nostre osservazioni alle Commissioni parlamentari impegnate nel recepimento della direttiva europea sull’acqua potabile", spiega Cavallo.

"Ci siamo concentrati in particolare sulla proposta normativa che intende eliminare il parametro ‘Pfas totale' per introdurre un indicatore specifico sul Tfa, con limiti molto più restrittivi rispetto al passato. L’obiettivo è garantire che, a partire dal 12 gennaio 2026, le acque destinate all’uso umano rispettino i nuovi valori europei, più rigorosi e tutelanti per la salute pubblica", conclude il responsabile.

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