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Covid 19

Psicosi contagio, truffatori vendevano falsi kit anti-Coronavirus davanti all’ospedale di Treviso

Gli agenti della polizia locale hanno scoperto e denunciato due uomini che si aggiravano tra gli ingressi dell’ospedale locale cercando di convincere i passanti a comprare dei kit anti-Coronavirus, ovviamente assolutamente inutili. La merce non aveva alcuna certificazione sulla qualità del prodotto e quindi potenzialmente anche pericolosa.
A cura di Antonio Palma
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Sfruttando la psicosi da Coronavirus che ormai si è diffusa in tutta Italia dopo l’elevato numero di contagi registrato nel nostro Paese, sono tanti quelli che si sono messi all’opera cercando di trovare metodi truffaldini per fare soldi, tra raggiri con inesistenti d’infestazioni a domicilio e aumento ingiustificato dei prezzi per dispositivi medici come mascherine o gel disinfettanti. L’ultimo caso segnalato a Treviso, dove gli agenti della polizia locale hanno scoperto e denunciato due uomini che si aggiravano tra gli ingressi dell’ospedale locale cercando di convincere i passanti a comprare dei kit anti-Coronavirus, ovviamente assolutamente inutili. La scoperta quasi per caso mentre gli agenti erano impegnati nel controllo del territorio attraverso gli impianti del sistema di videosorveglianza.

Quando i poliziotti sono accorsi sul posto, i due erano ancora impegnati nei loro traffici cercando di convincere chi si recava in ospedale a comprare dispositivi come mascherine, guanti e altre dotazioni di pronto soccorso che spaccavano come kit anti-Coronavirus ma prive di qualsiasi certificazione. “Abbiamo inviato subito una pattuglia di pronto intervento e gli agenti hanno sorpreso i due impegnati a vendere dotazioni di pronto soccorso, senza alcuna certificazione sulla qualità del prodotto, quindi potenzialmente pericolose, senza alcuna autorizzazione alla vendita e, sulla base delle segnalazioni ricevute, pure kit anti-Coronavirus comprensivi di mascherine, nascosti probabilmente altrove” ha spiegato il Comandante della Polizia Locale, Andrea Gallo. Per i due, un 53enne residente nel bolognese e un 47enne con residenza a Imola, entrambi con precedenti per truffa e reati contro il patrimonio, è scattato un verbale da 5mila euro il sequestro della merce. “Si credono furbi, invece sono soltanto ladri e truffatori che s'inventano fantomatici rimedi per speculare sulle emergenze e sulla preoccupazione della gente” ha commentato il sindaco della cittadina veneta.

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