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Pronto Soccorso, si cambia: via i codici coi colori, si passa ai numeri da 1 a 5

Il nuovo sistema di classificazione dei pazienti metterà da parte i codici bianco, verde, giallo e rosso per utilizzare i numeri, da uno a cinque. Così dovrebbero diminuire i tempi d’attesa.
A cura di Davide Falcioni
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Rivoluzione in vista nei pronto soccorso di tutta Italia, dove presto i colori bianco, verde, giallo e rosso attualmente utilizzati per filtrare i pazienti in base alla gravità dei loro problemi verranno sostituiti da dei numeri, così come stabilito dalle nuove linee guida sul triage intraospedaliero, messe a punto dalla conferenza Stato-Regioni, che saranno operative a partire dal 2019. La prima regione a sperimentare il sistema sarà il Lazio, dove la riforma diventerà operativa a tutti gli affetti dopo un periodo di "prova".

Nello specifico i nuovi codici vanno da 1 a 5, dove 1 è l’emergenza, 2 l’urgenza, 3 l’urgenza differibile, 4 l’urgenza minore e 5 la non urgenza. I primi tre codici sono a medio-alta intensità di cure, mentre i restanti due a moderata-bassa intensità. Lo scopo del nuovo modello è di ridurre il tempo di attesa dei pazienti e di diminuire il margine di errore dei medici, così da limitare i casi di malasanità. I tempi stimati di accesso vanno da immediato a 240 minuti. 

Come spiega il Corriere della Sera la novità si è resa necessaria soprattutto nei confronti dei codici verdi, che nell’attuale classificazione riguardano i casi poco critici e assenza di rischio di evoluzione e interessando il 70 per cento dei pazienti, sovente costretti ad attendere ore e ore prima di essere chiamati dai medici, generando un caos le cui conseguenze non di rado ricadono sulle persone seriamente bisognose di assistenza. Con i nuovi codici sarà quindi avviata una diversificazione di livelli di precedenza alle stanze di visita "in base – spiega il Corriere – a più dettagliati criteri di valutazione da parte dell’infermiere specializzato, preposto all’accoglienza e al triage, cioè alla determinazione delle priorità".

Assunta De Luca, epidemiologa e componente del gruppo ministeriale sui codici, ha spiegato al Corriere che "il sistema garantisce cure più adeguate nel tempo giusto, i pazienti con problemi minori vengono avviati verso percorsi alternativi, specialistici, come possono essere l’intervento di un oculista o un otorino, che risparmiano inutili attese". "Aspettiamo ancora il quadro normativo di riferimento, per il Lazio c'e' stata una riunione in Regione e pare che si dovrebbe partire dal primo gennaio" ha spiegato all'ANSA il presidente Simeu, Società' Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza, Francesco Rocco Pugliese. "In Toscana già applicano da molti anni cinque codici colore, il criterio numerico in questo senso non è una grande variazione. Ci sarebbero da risolvere problematiche legate al rifacimento dei protocolli a cinque codici e alla conseguente formazione del personale medico-infermieristico, oltre che alla definizione delle responsabilità. Ci vorrebbe poi un'adeguata informazione al cittadino, che il codice rosso lo capisce meglio" , ha aggiunto Pugliese, concludendo: "Il Pronto Soccorso, con 20-25 milioni di prestazioni ogni anno in Italia, non è nemico del cittadino ma alleato. Il codice non è una cosa punitiva e il Triage è uno strumento organizzativo. Vorrei verificarlo sul campo, ma purtroppo non credo che con la nuova organizzazione si ridurrebbero i tempi di attesa per i pazienti meno acuti, anche se me lo auguro".

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