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Preside vieta i tacchi fuori dalla scuola a Riccione: “Troppe cause per cadute”

Il divieto, con tanto di cartello in tutte le scuole dell’istituto comprensivo, non fa parte di un codice per gli studenti ma è una misura di sicurezza per evitare incidenti. “Non è la prima volta che un genitore che accompagna il bambino a scuola inciampa e cade, e poi cerca di intentare una causa alla scuola” ha spiegato il Preside.
A cura di Antonio Palma
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Sono innumerevoli in Italia e in tutto il mondo di casi di scuole che impongono un dress code ai propri alunni o che comunque vietano abiti e accessori particolari agli studenti ma c’è una scuola che invece ha deciso di vietare solo un tipo particolare di calzatura ma non in classe ma all’esterno dell’edificio scolastico. Accade a Riccione dove il preside ha deciso di vietare i tacchi fuori dalla scuola. Agli ingressi di tutte le scuole di un istituto comprensivo, infatti, è apparso un cartello con il simbolo del divieto con all’interno il disegno di una scarpa da donna con il tacco. In questo caso però non si tratta di indicazioni per gli alunni ma per i genitori e chiunque altro voglia accedere al plesso scolastico.

Il divieto infatti non fa parte di un codice di abbigliamento da tenere ma è una misura di sicurezza per evitare incidenti. Come ha spiegato il Preside della scuola, troppi infatti sono stati gli incidenti davanti all’istituto e altrettanti i tentativi di fare causa all’istituto comprensivo per chiedere risarcimento danni. "È un'indicazione che diamo ai genitori, personale e fornitori, in quanto succedono infortuni di vario tipo. Per questo la scuola dà delle regole da rispettare da parte dell'utenza che accede al plesso" ha sottolineato al Corriere Romagna il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Zavalloni, Nicola Tontini, aggiungendo: “Non è la prima volta infatti che un genitore che accompagna il bambino a scuola inciampa e cade, e poi cerca di intentare una causa alla scuola”. Con il cartello, “la scuola si solleva dal rispondere a queste complicazioni connesse a questi episodi specifici. In questo modo, nessuno potrà dire di non saperlo” ha concluso il preside.

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