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Precipita dal viadotto dell’autostrada e fa un volo di 30 metri: morto imprenditore di 55 anni

Mario Tracinà, un imprenditore edile di 55 anni di origini catanesi ma da una ventina d’anni residente a Jesi, nelle Marche, è morto venerdì pomeriggio mentre era al lavoro in un cantiere per il consolidamento di un viadotto dell’autostrada A14 a Campomarino, in provincia di Termoli. L’uomo ha fatto un volo di 30 metri.
A cura di Davide Falcioni
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Mario Tracinà, un imprenditore edile di 55 anni di origini catanesi ma da una ventina d'anni residente a Jesi, nelle Marche, è morto venerdì pomeriggio mentre era al lavoro in un cantiere per il consolidamento di un viadotto dell’autostrada A14 a Campomarino, in provincia di Termoli: l'uomo si trovava nel punto più alto quando, per cause ancora in corso di accertamento, è precipitato nel vuoto facendo un volo di 30 metri. A dare l'allarme sono stati i suoi colleghi, che hanno udito il suo grido disperato. Sul posto si sono precipitati gli operatori del 118, che tuttavia non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 55enne, sposato e padre di due figli.

L'ennesimo incidente si è verificato venerdì pomeriggio poco dopo le 14; Mario Tracinà stava lavorando nel tratto di viadotto sotto l'Autostrada A14 quando ha perso l'equilibrio ed è caduto nel vuoto. Non si sa ancora se fosse stato assicurato con un'imbrago di sicurezza, né se eventualmente i dispositivi di protezione fossero stati indossati correttamente, ma di certo in quel momento era solo perché i suoi colleghi stavano operando in altri piloni del ponte. Uno di loro ha raccontato ai carabinieri di aver sentito il grido del 55enne e di aver visto l’uomo precipitare nel vuoto.

Ben presto la notizia dell'incidente ha raggiunto i familiari del 55enne, a Jesi, che nel volgere di qualche ora hanno raggiunto Campomarino, dove la salma si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria che potrebbe disporre l’autopsia per capire se l'uomo abbia avuto un malore prima di cadere dal punto più alto dell’impalcatura. La Procura di Larino ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. Tracinà stava lavorando al consolidamento di alcuni piloni del ponte autostradale ed aveva, secondo una prima ricostruzione, i dispositivi di protezione.

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