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Pranzo proibito tra politici in Sardegna: tra i presenti spunta il portavoce del presidente Solinas

Secondo la stampa locale, tra i presenti al pranzo proibito in un hotel di Sardara, in Sardegna, alla vigilia della zona rossa sull’Isola, ci sarebbe anche il portavoce del presidente regionale Solinas. Ira delle opposizioni: “O il presidente sapeva o assuma gli atti conseguenti, altrimenti è connivente”.
A cura di Ida Artiaco
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Tiene banco in Sardegna la vicenda legata al "pranzo proibito" in un hotel di Sardara a cui hanno partecipato una quarantina tra politici, manager della sanità, militari e dirigenti alla vigilia della zona rossa sull'Isola. Mentre in aula è proseguito l'esame del contestato ddl 107 sulla riorganizzazione degli uffici della presidenza e degli assessorati, le opposizioni, quindi Pd, Progressisti, LeU e M5S, hanno ribadito la richiesta che il presidente Christian Solinas chiarisca quali provvedimenti intende adottare nei confronti delle persone dell'amministrazione presenti all'incontro svoltosi lo scorso 7 aprile e in violazione delle norme anti-Covid.

"State tranquilli che il presidente prenderà gli opportuni provvedimenti", ha assicurato ai colleghi di minoranza Franco Mula, capogruppo del Psd'Az, il partito di cui Solinas è segretario. "Non deve rendere conto a quest'Aula ma agli organi competenti. Se qualcuno non avrà la dignità di fare quello che deve fare, il presidente prenderà provvedimenti, quando ci sarà chiarezza. Anche ieri ci sono stati interrogatori", ha concluso Mula, con riferimento alle indagini aperte dalla procura di Cagliari che ieri ha sentito Antonio Casula, il comandante del Corpo forestale regionale, fra i pochi che hanno ammesso finora di essere stati presenti nell'hotel di Sardara al momento del blitz della Guardia di finanza che ha interrotto il pranzo dai contorni ancora oscuri.

Intanto, come riporta oggi l'Unione Sarda, continuano ad emergere ulteriori particolari sugli invitati all'incontro conviviale, tra i quali spiccano direttori generali di assessorati regionali, capi di gabinetto e lo stesso portavoce del presidente della Regione Christian Solinas, Mauro Esu. "Gli elementi che conosciamo oggi cambiano la questione che stiamo affrontando in questi giorni – ha detto in Aula il progressista Massimo Zedda -. Al pranzo di Sardara c'era il portavoce del governatore che aveva dichiarato di non essere parte della comitiva, non stiamo parlando di un dirigente qualsiasi ma di uno strettissimo collaboratore del presidente". Quindi, ha chiarito l'ex sindaco di Cagliari, "o il presidente sapeva o assuma gli atti conseguenti, altrimenti è connivente. C'è un limite: non può un portavoce di un'istituzione mettere in imbarazzo l'istituzione stessa, per molto meno in altri Paesi sono state allontanate persone per frasi inopportune". Insomma, insiste Zedda, "chiediamo che si ripristini una dignità percepita dai cittadini nei nostri confronti". Ha rincarato la dose il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus: "Spunta il nome del braccio destro del presidente", ha attaccato il capogruppo, aggiungendo: "Quindi o era una cosa di cui Solinas era a conoscenza o qualcosa organizzato ai suoi danni. Il presidente ha avuto l'opportunità di venire in Aula, ha annunciato a mezzo stampa provvedimenti e poi ha fatto una grave retromarcia che non può essere tollerata. Il silenzio rischia di essere rumoroso all'esterno di questo palazzo".

"Chi cerca di attribuire una qualificazione di destra o sinistra a quel pranzo sbaglia", è infine intervenuto il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais (Lega), "e fa un torto alla politica, che è parte civile, parte lesa. Cerchiamo di stamparci in testa questo fatto. A questo gioco al massacro sbagliato non ci sto. Parliamo della legge", ha esortato Pais, con riferimento al ddl sugli staff e al fatto che dai banchi dell'opposizione gli interventi convergono con frequenza proprio sul pranzo di Sardara: "Naturalmente – ha concluso – i consiglieri possono intervenire come vogliono, non sarò certo io a censurarli, ma mi aspetto al senso di responsabilità di ciascuno. Sforziamoci".

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