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Matteo Messina Denaro

Portava pizzini a Messina Denaro con figlia nel passeggino, Tribunale toglie la bimba a Martina Gentile

La figlioccia di Matteo Messina Denaro e figlia di Laura Bonafede ha perso momentaneamente la responsabilità genitoriale. Per pm e giudici c’è il concreto rischio che la donna trasmetta la subcultura mafiosa alla piccola. La 31enne venne immortalata mentre passava i pizzini portando con sé la bimba nel passeggino.
A cura di Antonio Palma
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La figlioccia di Matteo Messina Denaro, Martina Gentile, ha perso momentaneamente la responsabilità genitoriale della figlioletta con l’obbligo di frequentare corsi e attività di formazione organizzate da associazioni antimafia. Lo ha stabilito il tribunale per i minorenni di Palermo che ha sospeso la responsabilità genitoriale della giovane mamma figlia di Laura Bonafede, la maestra e compagna del boss di Cosa nostra.

La decisione del giudice ha accolto la richiesta avanzata dal procuratore dei minori Claudia Caramanna a tutela della figlioletta della donna. Per pm e giudici c’è il concreto rischio che la donna trasmetta la subcultura mafiosa alla piccola. Per questo i giudici hanno anche disposto che faccia un percorso di recupero con corsi antimafia e hanno dato incarico ai servizi sociali di valutare la possibilità di allontanare lei e la figlia dal contesto in cui vivono, a Campobello di Mazara. Si tratta infatti di un provvedimento temporaneo che sarà rivalutato nei prossimi mesi.

Martina Gentile era stata arrestata ed era finita ai domiciliari nel dicembre scorso per favoreggiamento del boss. La donna era accusata di aver fatto parte del sistema di pizzini con il quale il boss comunicava con gli altri. La donna venne immortalata mentre passava i messaggi portando con sé la bimba nel passeggino.

"Martina Gentile può vantare un tale patrimonio di conoscenze sui meccanismi di controspionaggio adottati dal latitante Matteo Messina Denaro e sulla sua rete di coperture, tanto da porla strategicamente al centro, accanto alla madre, del suo sistema di assistenza e protezione del latitante” scrissero i giudici nel provvedimento restrittivo.

Tra gli elementi a carico di Martina Gentile le chat WhatsApp rinvenute nei cellulari sequestrati all'indagata, a sua madre e a Lorena Lanceri, tutte accusate di favoreggiamento di Messina Denaro. Prima dell'arresto e della morte in carcere, di lei Messina Denaro scriveva alle sorelle: “Come se fosse mia figlia biologica, le ho insegnato tutto, era predisposta”.

Interrogata, Martina Gentile si era avvalsa della facoltà di non rispondere ma nel corso del colloquio aveva fatto brevi dichiarazioni spontanee, spiegando che da bambina aveva voluto bene a Matteo Messina Denaro, ma ultimamente aveva capito di avere sbagliato.

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