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Crollo ponte Morandi a Genova

Ponte Morandi, in aula l’autista simbolo della tragedia: “Ho visto la strada crollarmi sotto, credevo di morire”

Ascoltati in Tribunale 9 testimoni che si trovavano sul Ponte Morandi al momento del crollo il 14 agosto 2018. Tutti sono riusciti a salvarsi per miracolo, fermando l’auto qualche istante prima della tragedia o lasciando la vettura per fuggire verso la galleria.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ha raccontato in aula cosa è accaduto il 14 agosto 2018, quando ha visto crollare davanti ai suoi occhi il Ponte Morandi, a Genova. Luigi Fiorillo, camionista 41enne nato a Salerno e genovese d'adozione, è tornato a parlare in tribunale di quanto accaduto quattro anni fa durante il suo turno di lavoro. Fiorillo non è un testimone qualsiasi: c'era lui infatti alla guida del furgone Basko rimasto sul ciglio del moncone del ponte. L'immagine è poi diventata il simbolo della tragedia. 

"Quella mattina ero sul camion, prima ho visto l'asfalto che si screpolava e poi i mezzi davanti a me che precipitavano nel vuoto. Il ponte mi è caduto davanti e ho pensato che sarei andato giù anche io" ha raccontato l'uomo davanti a giudici e avvocati difensori.

"Mi ha salvato un'altra auto che mi ha fatto rallentare. Ho avuto il tempo di realizzare cosa stava accadendo e fare qualche metro in retromarcia, anche se ero seguito da altre macchine e non ho potuto indietreggiare più di tanto. Ho lasciato la vettura e sono andato di corsa verso la galleria. Gli altri automobilisti che mi hanno visto hanno fatto la stessa cosa".

Fiorillo ha dichiarato di non aver chiesto l'aiuto di uno psicologo dopo la tragedia. Davanti ai giudici ha detto di aver voluto solo "dimenticare".

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"Riprendere a lavorare per me è stato necessario. Non ho ritenuto opportuno farmi seguire da un medico nonostante lo spavento. Ho avuto bisogno di qualche mese per superare il tutto, è rimasta la paura che potesse verificarsi di nuovo un evento simile. Lavoro in strada, faccio l'autista e per me era diventato un incubo. Poco dopo la tragedia ho iniziato a svegliarmi all'improvviso per gli incubi. Il tutto è durato qualche settimana e il mio medico mi aveva certificato uno stato ansioso".

Con Fiorillo sono state ascoltate altre 8 persone, tutte salve per pochissimo. I testimoni intervenuti oggi si sono fermati  a un passo del baratro o hanno superato il viadotto Polcevera alcuni attimi prima della catastrofe. "Per me è molto difficile pensare a quanto accaduto quel giorno" ha spiegato Adele Manca, che si trovava sul viadotto insieme al marito e alle due bimbe di sei anni.

La famiglia è stata salvata proprio dal camionista 41enne. "Nel curvone prima del viadotto abbiamo iniziato a far fatica a controllare la macchina, poi abbiamo visto il pilone venire giù. Abbiamo provato a fare retromarcia, ma era inutile. Siamo scesi dall'auto seguendo l'esempio di Fiorillo. Abbiamo preso in braccio le bambine e abbiamo corso insieme fino alla galleria. Le piccole piangevano e avevano freddo. Quel giorno pioveva tantissimo ed eravamo tutti spaventati".

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