Polizia scambia farina per ketamina: uomo ingiustamente incarcerato per 40 giorni

Per 40 giorni è stato recluso nella cella di un carcere accusato di aver nascosto in casa ketamina, una sostanza stupefacente. Invece l'unica colpa di un uomo marocchino di 54 anni era quella di aver conservato in una busta di plastica farina di riso, un prodotto che sua moglie utilizzava per le maschere facciali ma che la polizia aveva scambiato per droga purissima. E' stato grazie alle analisi richieste dal penalista Savino Lupo che lo straniero è stato scarcerato.
Era lo scorso 14 ottobre quando l'uomo è stato tratto in arresto con le accuse di detenzione di droga e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, dopo un controllo in via della Beverara. Dal momento che aveva precedenti penali, gli agenti hanno effettuato una perquisizione nella sua abitazione e sequestrato pochi grammi di hashish e circa 200 grammi di una polvere bianca, che un test – evidentemente molto superficiale – aveva stabilito si trattasse di ketamina. Sulla base del quadro indiziario emerso, la Procura aveva chiesto con successo al Gip convalida dell’arresto e carcere.
La svolta la scorsa settimana, quando l'avvocato dell'imputato – Savino Lupo – ha chiesto di effettuare un nuovo test sulla sostanza nominando come consulente di parte la tossicologa Elia Del Borrello. Dopo aver analizzato i campioni sequestrati, la specialista ha affermato che la sostanza organica non era affatto ketamina, bensì semplicissima farina di riso; alla stessa conclusione nel frattempo sono arrivate anche le analisi della Scientifica. "Non è mia intenzione far polemiche – ha commentato l'avvocato Lupo – ma questa vicenda deve suscitare una riflessione doverosa: non è la prima volta che mi trovo di fronte a false positività nei narcotest, che evidentemente vengono fatti con strumentazioni non adeguate".