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Pizze gourmet, birre e spritz. Poi la fuga senza pagare: incastrati grazie alla chat dei commercianti

A Celle Ligure, una coppia di turisti ha cenato in un ristorante senza pagare il conto da 89 euro. Grazie a una chat tra commercianti e alle telecamere, sono stati rintracciati in un bar poco dopo e fermati dai carabinieri.
A cura di Biagio Chiariello
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Avevano ordinato due pizze gourmet, le più costose del menù, accompagnandole con due spritz e due birre. Una cena apparentemente tranquilla, consumata da una coppia di turisti nel ristorante "Partenope" di Celle Ligure (Savona), a pochi passi dal mare. Ma al momento del conto, 89 euro, hanno deciso di non saldare e si sono dileguati. La loro fuga, però, è durata poco grazie alla solidarietà e al passaparola tra i commercianti del centro, che li ha portati dritti tra le braccia dei carabinieri.

L’episodio risale a un sabato di tre settimane fa. I protagonisti: due stranieri, un uomo e una donna tra i trenta e i quarant’anni. “Hanno chiesto di accomodarsi all’interno del locale – racconta Concetta Buongiorno, titolare del ristorante insieme al marito Gennaro Gallinaro –. All’inizio hanno ordinato solo due spritz, poi hanno aggiunto due birre e infine due pizze gourmet, tra le più elaborate e costose che proponiamo”. Nulla, fino a quel momento, lasciava presagire quello che sarebbe accaduto di lì a poco.

Terminata la cena, però, l’atteggiamento dei due clienti ha iniziato a insospettire. “La donna si è alzata e si è diretta verso la cassa, come se volesse pagare – prosegue Buongiorno –. Ma poi è tornata al tavolo, fingendo indifferenza. Nel frattempo, l’uomo era già sparito. Non c’era più traccia di lui all’interno del locale. Dopo qualche minuto anche la donna si è alzata, ha attraversato il dehor e si è dileguata nel nulla”.

A quel punto, i gestori hanno subito visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza, estrapolando i fotogrammi più chiari. Quelle immagini sono state inviate nella chat di gruppo che riunisce i commercianti del centro storico. “Non volevamo farli arrestare – precisa Buongiorno – ma semplicemente mettere in allerta gli altri colleghi, nel caso avessero provato a replicare la truffa in altri locali”.

E in effetti il sistema ha funzionato: nel giro di un’ora, il titolare di una caffetteria del centro ha inviato un messaggio nella chat: “Credo che siano qui, hanno gli stessi vestiti e la stessa borsa delle foto. Veniteli a prendere”. I ristoratori si sono precipitati sul posto per verificare e hanno immediatamente riconosciuto i due turisti. È quindi partita la chiamata ai carabinieri.

I militari li hanno fermati, identificati e accompagnati al ristorante per saldare il conto. Successivamente, la coppia è stata condotta in caserma per ulteriori accertamenti. Per Concetta Buongiorno resta l’amarezza di un gesto che va ben oltre la semplice furbata: “Se mi avessero detto che non avevano i soldi, avrei anche offerto loro la cena – commenta la ristoratrice –. Ma questo non è stato un gesto dettato dalla necessità, è stata una mancanza di rispetto. Un comportamento incivile. In oltre vent’anni di lavoro a contatto con il pubblico, una cosa del genere non mi era mai capitata. Sono delusa”.

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