Più casi, più ondate: cosa avverrà in Italia secondo il governo
I casi di Covid "sicuramente aumenteranno e avremo anche altre ondate oltre a questa estiva, avremo epidemie stagionali. Il virus non è scomparso e ci saranno ondate sempre più limitate come durata, quantità e gravità dei sintomi, perché ovviamente si presenteranno fra persone vaccinate". A dirlo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri sottolineando che siamo in un Paese "che oggi è largamente vaccinato o ha incontrato il virus o presenta la combinazione vaccino-incontro col virus". Dunque, "quale sarà la foto nel 2023? Avremo vaccini aggiornati e un passaggio del virus che fra persone vaccinate determinerà pochissimi danni".
Costa: "Virus circola, ma non c'è pressione sugli ospedali"
Il parere di Sileri è in linea con quello dell'altro sottosegretario alla salute, Andrea Costa, secondo cui "il virus circola ancora ma il dato sui nostri ospedali ci dice che non c'è pressione. È normale un aumento dei casi se consideriamo che da giorni non esistono restrizioni e ci sono maggiori possibilità di incontri che possono far aumentare i contagi. Dobbiamo monitore la situazione ma no ad allarmi". Secondo Costa "non dobbiamo confondere la prudenza con la paura", ha aggiunto, spiegando come l’andamento del Covid-19 va "monitorato ma senza trasmettere messaggi di troppa preoccupazione o allarmismo” perché "la situazione al momento è sotto controllo”. Per il sottosegretario "se l’obiettivo è convivere con il virus allora dobbiamo imparare a convivere con i positivi. Penso che dobbiamo concentrarci più sui sintomatici che non sui positivi. Continuare a cercare i positivi non è la strategia giusta", ha continuato, sottolineando che i numeri negli ospedali "sono ampiamente al di sotto" delle soglie. "Sono stato tra i più convinti sostenitori del fatto che occorresse togliere la mascherina per sostenere gli esami di maturità. Ho ritenuto sempre che questo fosse un messaggio importante non solo per i nostri ragazzi ma anche per il Paese", ha aggiunto. Per Costa "si tratta anche di una questione di coerenza, visto che abbiamo mandato i diciottenni a votare ai seggi senza mascherina", e "di una questione di credibilità della politica stessa".