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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Pierina Paganelli, speranze per Dassilva su scarcerazione. La famiglia della vittima: “Quadro accusatorio grave”

La Cassazione ha chiesto al Riesame di Bologna di effettuare ulteriori analisi per la richiesta di scarcerazione avanzata da Louis Dassilva, il 35enne accusato di aver ucciso Pierina Paganelli nell’ottobre del 2023. Soddisfatti i legali dell’imputato, mentre gli avvocati de figli della 78enne sottolineano a Fanpage.it la persistenza di un “quadro accusatorio gravissimo”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Pierina Paganelli e Louis Dassilva
Pierina Paganelli e Louis Dassilva
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La Cassazione ha rinviato al Riesame di Bologna la richiesta di scarcerazione presentata dai legali Riario Fabbri e Andrea Guidi per Louis Dassilva, il 35enne in carcere per l'omicidio di Pierina Paganelli, assassinata in via del Ciclamino il 3 ottobre del 2023 a Rimini.

La Cassazione ha annullato la sentenza con la quale il Riesame aveva deciso di non scarcerare Dassilva, disponendo un ritorno in aula per decidere sulla custodia in carcere effettuando ulteriori analisi. A Fanpage.it i legali di Dassilva hanno espresso soddisfazione per quanto deciso dalla Cassazione. "Come difesa abbiamo sempre fermamente creduto nell'innocenza di Louis e nella fondatezza delle nostre argomentazioni – spiegano Fabbri e Guidi –. Rileviamo, inoltre, che in prossimità dell'inizio del processo abbiamo dovuto assistere ad esternazioni che puntavano a dare una rappresentazione fuorviante della vicenda. In aula avremo modo di fare chiarezza sulle tante inesattezze dette, sia dal punto di vista giuridico che logico, da vari personaggi che si permettono di sostituirsi ai giudici".

I due avvocati hanno inoltre dichiarato di non voler rispondere "alle plurime provocazioni ed accuse di questi giorni se non con fatti concreti" in riferimento, forse, alla denuncia fatta dai legali dei figli di Paganelli nei confronti di youtubers, creators e utenti che online hanno accusato i familiari della 78enne di aver costruito un'accusa fasulla nei confronti di Dassilva.

"Attendiamo di conoscere le motivazioni dell'annullamento per poi argomentare, in modo compiuto, sui motivi e su quanto emerso in relazione al dichiarato di Manuela Bianchi". La nuora della vittima nel marzo scorso aveva infatti confessato in sede di incidente probatorio di aver incontrato l'imputato nel garage di via del Ciclamino la mattina del ritrovamento del corpo di Paganelli e di non essere stata lei la prima a rivenire il cadavere. Le dichiarazioni dell'ex amante di Dassilva aggravano la posizione del 35enne e sono valse alla donna un'indagine per favoreggiamento.

I legali di Dassilva avevano chiesto che la testimonianza della donna non fosse assunta come prova nel procedimento legale, avanzando poi la richiesta di sentire nuovamente Bianchi come testimone. Quell'eccezione iniziale era stata respinta dai giudici nell'udienza del 20 ottobre.

Anche gli avvocati dei familiari di Paganelli, Andrea Scifo, Monica e Marco Lunedei, si sono espressi su quanto decretato oggi dalla Cassazione, sottolineando che non sono stati ravvisati vizi tali da portare alla scarcerazione e ritenendo invece evidentemente sussistenti i presupposti per mantenere la misura cautelare della custodia in carcere.

I legali hanno risposto alle dichiarazioni degli avvocati di Dassilva su presunte provocazioni e accuse di questi giorni. "Siamo stati noi in realtà i primi a denunciare una narrativa distorta condotta per quasi due anni" ha dichiarato a Fanpage.it l'avvocato Monica Lunedei.

"È stato detto che Dassilva è in carcere senza prove o, ancora peggio, per razzismo della Procura che avrebbe fabbricato prove false. Professionalmente parlando è gravissimo quello che è stato scritto online. Dassilva è in carcere in perfetta osservanza della legge italiana a fronte di un quadro accusatorio pesantissimo e con tutte le esigenze cautelari. Ci siamo limitati a denunciare una realtà che online è ben nota. Abbiamo ritenuto di far conoscere ai cittadini la condizione che sta vivendo la famiglia di Pierina, che si vede attaccata anche su questo fronte dopo il grande dolore dovuto alla sua morte. La pietra dello scandalo sono i fratelli Loris ed Manuela Bianchi, entrambi sono stati oggetto di atti di indagine di tutti i tipi e contro di loro non è mai emerso nulla. Manuela è indagata per favoreggiamento e di questo risponderà, ma non ci sono elementi che la legano al delitto. Le indagini non si fanno sulla base di simpatie e antipatie o sospetti basati sul nulla".

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