Pierina Paganelli, la nipote in aula ricorda la sera del delitto: “Zio Loris? Era con noi a casa”

Nell'aula del Tribunale di Rimini si tiene oggi, lunedì 15 dicembre, uno degli atti principali del processo per la morte di Pierina Paganelli. Louis Dassilva è l'unico imputato per il delitto avvenuto nell'ottobre del 2023 in via del Ciclamino. Secondo l'accusa, l'uomo avrebbe agito per evitare che Paganelli venisse a conoscenza della sua relazione extraconiugale con l'ex nuora Manuela Bianchi. La donna, insieme al fratello Loris, era tra i principali attenzionati degli investigatori con Dassilva e la vicina di casa Valeria Bartolucci.
A lungo i sospetti si sono concentrati in particolare su Loris Bianchi e ad alimentarli vi sarebbe stata un'iniziale incongruenza negli orari forniti dalla nipote, oggi in aula per rispondere alle domande dei legali. La giovane, che all'epoca dei fatti era minorenne, aveva infatti affermato che lo zio era uscito dalla sua abitazione poco prima delle 22, quando Paganelli è stata uccisa. Subito dopo, però, la minore si era corretta, specificando invece che lo zio era rimasto a casa ben oltre quell'orario.
La figlia di Manuela Bianchi, neomaggiorenne, è oggi chiamata a chiarire alcuni aspetti della sua prima testimonianza. La giovane ha risposto anche ad alcune domande sul rapporto tra la madre e Louis Dassilva, accusato dell'omicidio.

Il rapporto con la nonna Pierina
La giovane ha riferito di aver sempre avuto un ottimo rapporto con la nonna. "Visto che abitavamo vicine, la vedevo tutti i giorni. Passavamo molto tempo insieme. Aveva ottimi rapporti anche con i miei genitori– ha ricordato in aula di Tribunale -. Era una grande donna, la sola che avevo. Per me valeva per tre: era come una seconda mamma e una confidente".
Secondo quanto riferito dalla neodiciottenne, Paganelli non amava il conflitto, come invece avrebbe sostenuto Valeria Bartolucci davanti a Manuela Bianchi prima che il delitto si verificasse. "Il giorno in cui è stata uccisa, è stato l'ultimo in cui l'ho sentita via messaggio. Mi chiese di andare con lei all'adunanza dei Testimoni di Geova quella sera, le risposi che sarei rimasta a casa perché non stavo bene".

La sera del 3 ottobre 2023 e l'alibi dello zio Loris Bianchi
La nipote della vittima ha poi ricordato la sera del delitto, quando lei si trovava in casa con la madre Manuela e lo zio Loris Bianchi. La giovane ha ricordato che nel tardo pomeriggio era entrato nell'appartamento anche l'imputato Louis Dassilva, seppur brevemente. Poco dopo, la famiglia si era riunita per seguire in streaming l'adunanza dei Testimoni di Geova. "L'abbiamo seguita io, mia mamma e lo zio Loris. Poi siamo rimasti in salotto a chiacchierare – ha spiegato -. Poco dopo zio si è disteso a terra in salotto a giocare con il cane, mentre io sono andata in bagno per prepararmi per la notte".
Tra le 20 e le 22.49, secondo la ragazza, lo zio sarebbe rimasto in casa a parlare con Manuela Bianchi. "Li sentivo perché non avevo chiuso la porta della camera, erano in salotto. Sono inoltre sicura di aver scattato delle foto a mio zio mentre era disteso sul pavimento con il nostro cane e sono state fatte prima che lui lasciasse l'appartamento. Le foto risalgono alle 22.45 circa".

Le incongruenze sull'orario di uscita di Loris Bianchi
Sulle incongruenze di orario emerse nella prima testimonianza, la nipote di Paganelli ha raccontato di essersi basata su un orologio posizionato sul muro di casa. Le foto del quadrante sono state mostrate in aula e la giovane ha spiegato che spesso l'orologio si era fermato. "Spesso dovevamo riattivarlo manualmente. Io ricordo di aver detto che lo zio Loris fosse uscito alle 22.10, ma in quel momento ho fatto riferimento all'orario sbagliato. Inizialmente non avevo nominato lo zio perché le domande dei poliziotti erano specifiche e non mi era venuto in mente di dire che a cena c'era anche lui".
La nipote della vittima ha poi risposto ad alcune domande sul rapporto tra la madre e Louis Dassilva, in particolare su un episodio dell'estate nel 2023. "Io, mia madre e i vicini, Valeria Bartolucci e Louis Dassilva, andammo al mare. I toni erano cordiali, ma io mi sentivo a disagio perché avevo notato alcuni sguardi tra mia madre e Dassilva. Si guardavano come due complici, sembrava fossero amanti".
Secondo la dottoressa Loredana Buscemi, incaricata dalla Procura di Rimini dell'autopsia su Pierina Paganelli, la donna potrebbe aver cercato di difendersi afferrando il coltello e ferendosi alla mano destra. La donna sarebbe stata sempre davanti al suo aggressore, con le spalle rivolte al muro. "La signora non è stata subito raggiunta dal colpo fatale al cuore o al polmone" ha sottolineato Buscemi, secondo la quale "il killer voleva essere certo di uccidere".