Torino, la foto simbolo della seconda ondata: decine di ambulanze in coda in strada
Una colonna di decine di ambulanze in fila che dall'Ospedale Mauriziano di Torino – ormai giunto al limite di posti letto – portavano i pazienti al nuovo centro Covid dell'Ospedale di Tortona: è una delle immagini più forti di questa seconda ondata di contagi da coronavirus, una foto che racconta meglio di molte altre la nuova emergenza sanitaria che medici e infermieri stanno fronteggiando. La foto è stata scattata da Pietro Izzo e pubblicata su Instagram: ritrae la colonna delle ambulanze a sirene spente che rientrano intorno alle ore 22 su Corso Dante verso la zona degli ospedali alla fine del loro servizio. "La situazione è quello che è, lo riconosciamo tutti – ha scritto correggendo in parte la prima versione del post -. Non vorrei che una foto venisse strumentalizzata associandola a chissà quale complotto. Io per primo non sapevo cosa fosse quella fila di ambulanze, e me lo domandavo, sperando che non fossero piene (lo erano) e rivolgendo un pensiero di affetto e riconoscenza verso tutti gli operatori sanitari. Da tutto questo traggo una riflessione: una foto può certamente essere rappresentativa di un clima. Una foto accompagnata da sensazioni personali però non è "una notizia". Non costruiamo narrazioni imprecise che travisano o aggiungono "fatti" a un post di impressioni personali".
Il Piemonte da domani è zona rossa: sarà lockdown
A partire da domani, 5 novembre, e fino a tutto il 3 dicembre, il Piemonte sarà zona rossa e quindi entrerà in vigore in tutto il territorio regionale un lockdown simile a quello applicato lo scorso marzo. Gli ultimi dati su contagi e ricoveri ospedalieri sono infatti molto preoccupanti, così come l'indice di contagio Rt che è il primo d'Italia, con un coefficiente di 2,16: un numero che ha convinto il governo a bloccare l'intera regione, con l'eccezione delle attività ritenute essenziali. I piemontesi da domani potranno uscire di casa solo esibendo l'autocertificazione: bisognerà dimostrare che l'uscita è dovuta a ragioni di lavoro, di salute o di urgenze indifferibili, tra cui rientra anche l'accompagnare i propri figli a scuola dove questa è ancora aperta.