Cpr di Gradisca, video degli attivisti: “In mutande picchiato a sangue dagli agenti”. Questura: “Tutto Falso”

Secondo gli attivisti, il pestaggio sarebbe avvenuto nella notte fra il 5 e 6 giugno al culmine dell’ennesima protesta nel Cpr di Gradisca per una sospetta epidemia di scabbia. Nel video si vedono gli agenti di polizia in assetto antisommossa che strattonato un migrante e lo portano di peso in una stanza. La Questura: “Nessun pestaggio, caduta accidentale”.
A cura di Antonio Palma
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Un uomo che protesta in mutande nel Cpr di Gradisca che viene preso di mira dai getti degli idranti e infine inseguito dagli agenti di polizia in assetto antisommossa che lo strattonano e lo portano di peso in una stanza. È quanto si vede in un video denuncia degli attivisti dalla rete ‘No cpr’ che parlano di un pestaggio dopo quanto accaduto nel centro di permanenza per il rimpatri di Gradisca d’Isonzo nella protesta di inizio giugno. La Questura ribatte che non c'è stato alcun pestaggio e parla di caduta accidentale del migrante

L'episodio sarebbe avvenuto dopo l'ennesima rivolta dei migranti per protestare contro le condizioni degradanti nel centro di permanenza. Siamo nei giorni in cui era scattato l'allarme scabbia che si era aggiunto alle già tante problematiche di questo luogo e aveva fatto sollevare le proteste con incendi e rivolte.

"La repressione non si è fatta attendere" hanno denunciato gli attivisti mostrando un video con gli agenti armati di manganello e caschi che inseguono un migrante seminudo e solo in mutande prima di portarlo in una stanza attigua dove si sentono urla e colpi. Qui, secondo l'accusa degli attivisti, sarebbe avvenuto un brutale pestaggio ai danni dell'uomo che di vede in un secondo video privo di sensi steso a terra, con il volto coperto di sangue.  “È stato picchiato violentemente” sostengono gli attivisti.

I fatti sarebbero avvenuti nella notte fra il 5 e 6 giugno al culmine dell'ennesima protesta nel Cpr per la sospetta epidemia di scabbia. "Le segnalazioni sono sempre più insistenti e da più persone. Qualcuno di loro parla di 50-100 persone che continuano a grattarsi dappertutto", aveva denunciato la stessa rete No Cpr sui social, rivelando: "Ci inviano video della sporcizia delle celle, pulite solo di tanto in tanto, spesso da loro stessi, con le loro magliette o asciugamani, quando si raggiunge il limite".

Forze dell'ordine: "Del pestaggio non c'è traccia, strumentalizzazione"

Al momento, la vittima del presunto pestaggio però non ha sporto denuncia, secondo quanto apprende l'ANSA da fonti investigative. "La trasparenza delle istituzioni è testimoniata dalla concessione del telefonino a tutte le persone trattenute nel centro che pertanto possono filmare qualsiasi momento della giornata. Nel caso specifico, si nota il personale mentre scorta l'ospite in un'altra stanza. Perché non sono state diffuse anche le immagini successive? C'è poi una seconda ripresa, del tutto distinta, della presunta vittima sanguinante, lasciando ipotizzare che la causa sia un pestaggio, di cui non c'è traccia. All'interno di quel centro, esistono denunce per qualsiasi situazione anomala ma la vittima di una presunta azione tanto violenta non l'ha sporta" sostengono gli operatori delle forze dell'ordine, aggiungendo: "Una situazione davvero anomala che testimonia la volontà di strumentalizzare l'accaduto, fornendo solo una parte dei video girati dai trattenuti, che invece possono documentare tutto con i loro smartphone".

Questura: "Caduta accidentale, soggetto già protagonista di atti autolesionistici"

Dopo la diffusione del Video la Questura ha precisato che "La sera del 5 giugno, durante una rivolta con incendi appiccati dagli ospiti nella cosiddetta “zona blu”, il personale della Polizia di Stato – con il supporto della Guardia di Finanza – è intervenuto per ripristinare l’ordine e garantire la sicurezza del personale dell’Ente Gestore impegnato nello spegnimento dei roghi. Gli operatori sono stati oggetto di lanci di bottiglie, frutta e altre suppellettili, e hanno dovuto fronteggiare azioni coordinate di disturbo. In questa fase gli ospiti sono stati fatti rientrare nelle rispettive camere, come documentato da un video che mostra un soggetto – a torso nudo – accompagnato nella propria stanza. Tale momento è distinto da un secondo episodio, in cui lo stesso ospite appare disteso a terra e bagnato, come risulta da altri video e fotogrammi. Circa un’ora dopo lo stesso straniero si è fatto medicare presso l’infermeria del C.P.R.. Secondo quanto da lui riferito e registrato agli atti, la ferita riportata (una lesione superficiale di 2 cm al capo) è stata causata da una caduta accidentale. È stato medicato in infermeria senza necessità di ulteriori cure"

"L’Ente Gestore segnala che il soggetto è già stato protagonista di episodi con dinamiche compatibili con atti autolesionistici a fini strumentali. Un altro video del 6 giugno mostra una messinscena enfatizzata con effetti visivi e simulazione di svenimento.  Dunque non c’è stato alcun pestaggio all’interno della struttura e infatti non ne esiste alcuna prova documentale. Peraltro gli ospiti del C.P.R. hanno la possibilità di possedere telefonini e quindi avrebbero potuto facilmente riprendere qualsiasi ipotetico abuso. L’intervento si è svolto nel rispetto delle procedure, per garantire l’incolumità degli ospiti e la sicurezza della struttura. Nei confronti di coloro che hanno accusato i rappresentanti delle forze dell’ordine di aver proceduto ad un pestaggio, gli uffici della Questura si riservano di procedere nelle sedi competenti.

La situazione limite del Cpr di Gradisca è nota da tempo con continue proteste e rivolte per le scarsissime condizioni di vita e di igiene. Il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gradisca d'Isonzo  “è una bomba a orologeria” lo ha definito anche il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (SIULP). Una situazione caratterizzata da continue tensioni, rivolte, atti di autolesionismo e interventi pesanti delle forze dell'ordine.

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