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Covid 19

Per Pregliasco “i vaccini funzionano ma non raggiungeremo mai l’immunità di gregge contro il Covid”

Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, a Fanpage.it: “I vaccini funzionano ma non raggiungeremo l’immunità di gregge, nel senso di sperare di azzerare il virus. Piuttosto miriamo a convivenza civile col Covid. Estate sicura? Non basta il green pass. Bisogna puntare sui tamponi gratis e procedere gradualmente con le riaperture”.
A cura di Ida Artiaco
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"Le vaccinazioni stanno funzionando, ma è ancora presto per allentare in maniera definitiva le restrizioni anti Covid. Il virus continuerà a circolare, dobbiamo prepararci ad effettuare nei prossimi anni altri vaccini di richiamo e soprattutto dobbiamo stare attenti a questa estate: niente liberi tutti altrimenti rischiamo di ritrovarci come lo scorso settembre quando siamo stati travolti dalla seconda ondata della pandemia". A parlare è Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, che a Fanpage.it ha spiegato perché è ancora troppo presto per delle riaperture totali, anche se, come ha dimostrato il report diffuso dall'Iss nei giorni scorsi, l'impatto dei vaccini c'è e si fa sentire: dalla fine di dicembre all'inizio di maggio c'è stato infatti il crollo dell’80% delle infezioni, del 90% dei ricoveri e del 95% dei decessi grazie all'accelerazione della campagna vaccinazione.

Dott. Pregliasco, i vaccini quindi funzionano.

"Sì, e bisogna aggiungere che i risultati nella vita reale sono ancora migliori degli studi registrativi. Questi dati ci dimostrano e ci rinfrancano sulla necessità di proseguire con le vaccinazioni al ritmo degli ultimi giorni".

Riusciremo a raggiungere l'immunità di gregge entro settembre, come annunciato dal commissario Figliuolo?

"Noi non raggiungeremo l'immunità di gregge, nel senso di sperare di azzerare il virus. Riusciremo, io credo ma si vede già da ciò che è successo in Inghilterra e negli Stati Uniti, con un 20% in più di persone vaccinate, a raggiungere una convivenza più civile col Covid, ma l'infezione continuerà sicuramente a circolare. Bisognerà prevedere presumibilmente negli anni a venire delle vaccinazioni di richiamo. Anche per questo è importante non passare un'estate all'insegna del liberi tutti: rischiamo di fare lo stesso errore dello scorso settembre quando ci siamo ritrovati nel bel mezzo della seconda ondata della pandemia".

Oggi si terrà la Cabina di Regia in cui i temi all'ordine del giorno saranno proprio coprifuoco e riaperture. Crede sia troppo presto?

"Ci sono gli elementi per pensare di allentare le misure restrittive che sono ancora in vigore. Si tratta tuttavia di ripartire non a razzo ma molto gradualmente, passo dopo passo, e verificare la risposta a decisioni del genere. Ricordo che in alcune regioni i valori di incidenza ed Rt sono ancora un po' alti, quindi riaperture sì ma non nell'immediato. Vediamo ancora quello che sarà il monitoraggio della prossima settimana".

Qualcuno parla del 2 giugno come data definitiva per le riaperture. È d'accordo?

"Vale la pena aspettare, il 2 giugno è troppo presto".

Per salvare il turismo estivo cosa serve oltre il green pass?

"Bisogna puntare sui tamponi gratis, bisogna favorirne l'esecuzione senza gravare sulle finanze delle persone. Sarebbe anche cosa buona e giusta creare dei punti vaccinali nei luoghi di vacanza ma sarà piuttosto difficile dal punto di vista della realizzabilità pratica".

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