793 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Giuseppe Pedrazzini morto in un pozzo, ultime news

Pedrazzini morto nel pozzo, la figlia avrebbe tentato suicidio in carcere: interrogatorio in lacrime

Interrogata Silvia Pedrazzini, a processo con rito abbreviato insieme al marito per la morte del padre Giuseppe: la donna ha riferito di non conoscere le circostanze del decesso dell’anziano e nemmeno per quale motivo il suo corpo si trovasse nel pozzo.
A cura di Susanna Picone
793 CONDIVISIONI
Giuseppe Pedrazzini e il pozzo in cui è stato trovato
Giuseppe Pedrazzini e il pozzo in cui è stato trovato
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Ho sempre amato mio padre, dall’inizio alla fine": queste le parole che Silvia Pedrazzini, figlia di Giuseppe, il 77enne scomparso e poi trovato morto l’11 maggio 2022 dentro il pozzo di casa nella frazione di Toano, avrebbe pronunciato in lacrime davanti al giudice.

La donna, 38 anni, è imputata insieme al marito di 43 anni Riccardo Guida e alla madre Marta Ghilardini per la morte di Giuseppe Pedrazzini. Silvia e il marito saranno giudicati col rito abbreviato, mentre la vedova di Pedrazzini non ha scelto riti alternativi. Questa settimana è iniziato il processo per la figlia della vittima e per suo marito.

Silvia Pedrazzini è comparsa davanti al giudice dell’udienza preliminare Andrea Rat dopo aver chiesto di essere interrogata. Nel corso dell’interrogatorio avrebbe riferito di essersi sentita in passato così disperata da pensare di farla finita e in carcere avrebbe tentato il suicidio. In particolare, ha pianto nel sentire pronunciare alcuni passi di una lettera arrivatale mentre si trovava in carcere a Mantova, con la quale il marito la invitava a non togliersi la vita.

Avrebbe comunque respinto le accuse mosse nei suoi confronti e confermato la tesi dell’allontanamento volontario da casa del padre. Notizia che le avrebbe dato la madre. E non avrebbe saputo che l'uomo era finito nel pozzo.

I reati contestati ai tre familiari di Pedrazzini, nell’inchiesta seguita dal pubblico ministero Cristina Piera Giannusa, sono quelli di maltrattamenti aggravati per aver causato la morte dell’anziano e perché inflitti davanti al nipote minorenne; sequestro di persona per averlo tenuto in casa, omissione di soccorso nel giorno del decesso e anche truffa per aver continuato a intascare la sua pensione.

Secondo quanto emerso dall'autopsia, la morte di Pedrazzini sarebbe sopraggiunta circa due mesi prima del ritrovamento del suo cadavere nel pozzo di casa. Mesi durante i quali i suoi parenti avrebbero finto che l'anziano fosse ancora in vita per riscuoterne la pensione.

793 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views