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Pedofilia nella Chiesa di Francia, dossier svela: “Migliaia di preti pedofili dal 1950 a oggi”

Più di 3mila pedofili nella Chiesa Cattolica di Francia sono stati individuati dal 1950 a oggi, mentre sono decine di migliaia le vittime di molestie e abusi. È quanto emerge dal dossier “Rapporto sulla pedofilia in ambito ecclesiastico francese” che verrà presentato domani e il cui contenuto è stato anticipato dal presidente dell’ente che ha lavorato al rapporto, la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (Ciase).
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Un dossier che verrà pubblicato domani 5 ottobre e il cui contenuto è stato anticipato quest'oggi all'agenzia di stampa AFP, fa luce sui casi di pedofilia all'interno della Chiesa Cattolica in Francia. Si tratta di un lavoro indipendente durato due anni e mezzo ed elaborato dalla Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (Ciase) che vede coinvolti circa 3mila preti e religiosi che avrebbero commesso abusi sessuali su minori o persone vulnerabili in 70 anni.

Ad anticipare il contenuto del dossier dal titolo "Rapporto sulla pedofilia in ambito ecclesiastico francese" è il presidente della Ciase, Jean-Marc Sauvé. Nelle 2.500 pagine che verrano diffuse domani ci sono dati impressionanti che riguardano la Chiesa Cattolica: sarebbero tra i 2.900 e i 3.200 i preti pedofili individuati dal 1950 ad oggi, una stima al ribasso per Sauvé che è già membro del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Ue. Ma i numeri non riguardano solo i pedofili ma anche le vittime che sarebbero migliaia. "In diciassette mesi, sono state raccolte 6.500 testimonianze di vittime o parenti, poi hanno avuto luogo 250 tra audizioni e colloqui – si legge nella nota di AFP – alcune delle testimonianze delle vittime saranno incluse negli allegati al Rapporto, il tutto completato da ricerche in archivi della Chiesa, del ministero della Giustizia, degli Interni e in raccolte di giornali".

Si tratta di casi di violenza che comunque non potranno avere una fine anche giuridica visto che nella maggior parte dei casi, i fatti sono ormai caduti in prescrizione o i colpevoli sono morti, anche se ci sono stati "22 rinvii al pubblico ministero per fatti che non sono caduti in prescrizione". Per questo la magistratura francese ha parlato di una "giustizia riparatrice" collegata alla necessità di "gesti forti" per le vittime: "Il bisogno di riconoscimento non può risolversi soltanto con una somma di denaro". Intanto il vescovo Eric de Moulins-Beaufort, presidente della Chiesa cattolica francese, in un incontro con la sua diocesi, ha detto di temere che il Rapporto "annunci cifre enormi, spaventose". Sauvé ha inoltre ribadito in questi giorni alla stampa che l’obiettivo dei lavori della sua Commissione sarà rispondere alla domanda: "Come si è arrivati a questo punto, al di là delle falle e delle responsabilità individuali gravi di prelati e religiosi?".

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