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Passa al mercato libero e la bolletta schizza a 262mila euro: “Non accettano l’autolettura”

Secondo il commerciante protagonista della vicenda, il negozio di appena quindici metri quadrati non ha particolari consumi di corrente ma l’azienda di energia elettrica non avrebbe mai accettato la sua autolettura del contatore, continuando a far arrivare bollette dalle cifre enormi per consumi stimati.
A cura di Antonio Palma
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Con la fine del mercato tutelato per la bolletta elettrica, un commerciante veneziano era passato al mercato libero per l’energia elettrica del suo negozio ma si è ritrovato di colpo a dover sborsare cifre raddoppiate fino a una bolletta mostruosa da 262mila euro. Protagonista della storia il titolare di una piccola gioielleria a San Marco che dai circa 700 euro a bimestre del precedente operatore a mercato tutelato si è ritrovato in mano una bolletta che ora non ha alcuna intenzione di pagare anche perché, a suo dire, non corrisponde affatto al consumo reale.

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Come ha raccontato lo stesso gioielliere Gianmaria Tiozzo al Corriere del Veneto, tutto è iniziato prima dell'estate scorsa quando col nuovo contratto del mercato libero, che gli è stato imposto col nuovo gestore, è passato dai 700 euro ai 1.300 euro a bimestre. Il commerciante locale infatti non aveva sottoscritto nessun contratto ma gli è stato assegnato un contratto standard del gruppo Hera come azienda. Si tratta di offerte di fornitura rivolte alle piccole imprese a prezzi determinati liberamente ma con condizioni contrattuali definite dall'Autorità garante per l'energia.

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Inizialmente, pur notando la differenza enorme di costi, ha pagato senza controbattere perché aveva addebitato quelle cifre delle bollette ai rincari generalizzati di beni e servizi di questi ultimi mesi. L’enorme sorpresa è arrivata però nei giorni scorsi quando al negozio è arrivata una bolletta mai vista da ben 262.348 mila euro.

Il gioielliere, che non ha l’addebito in conto, ora non ha intenzione di pagare e anzi chiede indietro parte dei soldi delle precedenti bollette sostenendo che non sono legate ai consumi reali. Secondo il commerciante, infatti, il negozio di appena quindici metri quadrati non ha particolari consumi di corrente ma l’azienda di fornitura elettrica non avrebbe mai accettato la sua autolettura del contatore. A suo dire, infatti, i suoi consumi sono considerati fuori scala rispetto alla zona e le autoletture vengono rigettate dal sistema. Intanto però gli continuano ad arrivare bollette dalle cifre enormi per consumi stimati che lui tramite avvocati ora sta cercando di non pagare, evitando però che gli venga staccata la corrente.

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