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Parma, permessi di soggiorno in cambio di soldi, 12 arresti: in manette anche una poliziotta

Sono dodici le persone arrestate questa mattina a Parma poiché coinvolte in un giro di corruzione per l’ottenimento dei permessi di soggiorno. Tra questi vi è anche una poliziotta, assistente capo che lavorava all’ufficio immigrazione della Questura di Parma: la donna, 56 anni, è accusata di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Avrebbe ricevuto soldi e regali per agevolare la trattazione delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno a cittadini stranieri.
A cura di Chiara Ammendola
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È accusata di aver agevolato la trattazione delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno di cittadini stranieri che le venivano commissionate, ottenendo in cambio soldi o regali di altro tipo. Per questo un'assistente capo della Polizia dipendente dell'ufficio immigrazione della Questura di Parma è stata arrestata questa mattina dalla squadra mobile nell'ambito dell'operazione che ha portato all'arresto di 12 persone: per undici persone il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Parma Mattia Fiorentini ha diposto, su richiesta della Procura, la misura cautelare degli arresti domiciliari, per una invece è stato disposto l'arresto. Le accuse sono di  undici persone sono di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.

Soldi, abbigliamento e pranzi in cambio delle agevolazioni

Stando a quanto emerso dalla indagini sembra che l'agente, approfittando del suo ruolo di dipendente dell'Ufficio Immigrazione della questura di Parma, dove ricopriva il ruolo di assistente capo, riusciva ad agevolare la trattazione delle pratiche di rilascio/rinnovo dei titoli di soggiorno di cittadini stranieri che le venivano commissionate. Le indagini sono state avviate nella primavera del 2019, dopo la denuncia presentata da una utente dell'Ufficio Immigrazione che, dopo essersi rivolto all'ufficio per chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno per le proprie sorelle, si era accorta di alcune anomalie.

Coinvolto anche il marito della poliziotta: per entrambi disposti gli arresti domiciliari

Nel giro sarebbe coinvolto anche il marito della donna. Entrambi sono finiti agli arresti domiciliari, assieme ad altre 9 persone: si tratta di cittadini stranieri di varie nazionalità che avrebbero avuto il ruolo di intermediari tra la poliziotta ed il marito, e che avrebbero gestito il vasto giro di corruzione per l'ottenimento dei permessi di soggiorno. Mentre in carcere è finito un cittadino di nazionalità indiana. Oltre ai benefit come capi di abbigliamento, spese presso esercizi commerciali, generi alimentari e pranzi, i cittadini stranieri pagavano anche in denaro: il prezziario andava dai circa 400 euro per una pratica ‘molto bloccata' e complessa ai 200 euro per una pratica ordinaria. In più vi era un pagamento di 100 euro per la consegna.

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