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Papa Leone XIV limita i poteri della banca vaticana Ior: cosa significa il Motu Proprio di Prevost

Papa Leone XIV ha deciso di modificare la riforma finanziaria di Papa Francesco e limitare i poteri dello Ior togliendo alla banca vaticana l’esclusiva per gli investimenti della Santa Sede e dando più spazio ad Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, organismo economico della Curia romana.
A cura di Antonio Palma
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Con un provvedimento di “Motu proprio”, Papa Leone XIV ha deciso di limitare i poteri dello Ior togliendo alla banca vaticana l’esclusiva per gli investimenti della Santa Sede e dando più spazio ad Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. La Lettera apostolica del Pontefice "Coniuncta cura", firmata il 29 settembre scorso e pubblicata oggi 6 ottobre su l'Osservatore Romano, infatti, ridefinisce l’attività di investimento del Vaticano facendo chiarezza su quali istituzioni della Curia devono occuparsi di queste attività.

Una decisione che modifica la riforma finanziaria di Francesco e destinata a cambiare gli assetti interni del Vaticano ma che Prevost ha giustificato ribadendo un principio chiave voluto dal predecessore e stabilito nella ‘Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium’” e cioè il principio della “responsabilità condivisa”.

Ma cosa comporta la decisione di Leone XIV? In pratica abrogando una serie di precedenti leggi che attribuivano all’Istituto per le Opere di Religione competenza esclusiva sulla gestione patrimoniale del Vaticano, il Motu proprio stabilisce ora che per gli investimenti finanziari della Santa Sede ci sia una responsabilità condivisa tra e Ior e Apsa, cioè l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, organismo economico della Curia romana.

Nel dettaglio, il provvedimento abroga il Rescritto del 23 agosto 2022, che attribuiva all’Istituto per le Opere di Religione competenza esclusiva sulla gestione patrimoniale, e stabilisce che l’Apsa faccia uso della struttura dello Ior, a meno che il Comitato per gli Investimenti, “non ritenga più efficiente o conveniente il ricorso a intermediari finanziari stabiliti in altri Stati”.

Nella lettera, Leone XIV spiega che il Motu proprio serve a consolidare “le disposizioni succedutesi nel tempo” e definire “i ruoli e le competenze di ciascuna Istituzione, rendendo possibile la convergenza di tutti in una dinamica di mutua collaborazione”. Per questo è abrogato “il Rescriptum ex Audientia SS.mi” del 23 agosto 2022 firmato da Papa Francesco  e “le attività di investimento finanziario della Santa Sede, che sono dedicate all’uso proprio e realizzate in conformità con l’art. 219 della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, devono essere conformi alle disposizioni stabilite dal Comitato per gli investimenti, nel rispetto della Politica di investimento approvata”.

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