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Papa Leone XIV e l’appello contro i femminicidi: “Volontà di dominare sull’altro sfocia in violenza”

Papa Leone XIV nell’omelia domenicale ha esortato a invocare “lo Spirito dell’amore e della pace, perché apra le frontiere, abbatta i muri, dissolva l’odio e ci aiuti a vivere da fratelli”. “Penso anche a  quando una relazione viene infestata dalla volontà di dominare sull’altro, un atteggiamento che spesso sfocia nella violenza come purtroppo dimostrano i numerosi casi di femminicidio” ha dichiarato Prevost.
A cura di Antonio Palma
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No alla violenza, no all’odio ma dialogo tra i popoli e tra le persone, è l’appello lanciato oggi 8 giugno da Papa Leone XIV nella Messa della Domenica di Pentecoste in una Piazza San Pietro gremita di fedeli. Dinanzi a 80mila persone, giunte a Roma a chiusura del Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle nuove Comunità, il Pontefice ha sottolineato l’esigenza di aprire le frontiere “dentro di noi”, “nelle nostre relazioni” e “tra i popoli” per trovare la pace.

La Chiesa “deve aprire le frontiere fra i popoli e infrangere le barriere fra le classi e le razze” ha esortato Prevost nella sua omelia, spiegando che lo Spirito apre le frontiere “dentro di noi”, “nelle nostre relazioni” e “tra i popoli”. “Siamo davvero la Chiesa del Risorto e i discepoli della Pentecoste soltanto se tra di noi non ci sono né frontiere e né divisioni, se nella Chiesa sappiamo dialogare e accoglierci reciprocamente integrando le nostre diversità, se come Chiesa diventiamo uno spazio accogliente e ospitale verso tutti” ha detto il papa tracciando il profilo degli autentici cristiani.

Sfidando l’individualismo che trasforma “in violenza la volontà di dominare sull’altro”, il Papa ha esortato ad invocare “lo Spirito dell’amore e della pace, perché apra le frontiere, abbatta i muri, dissolva l’odio e ci aiuti a vivere” da fratelli. Nell’interiorità di ogni uomo lo Spirito Santo è quel “dono che dischiude” all’amore, è “presenza del Signore” che scioglie “durezze”, “chiusure”, “le paure che ci bloccano, i narcisismi che ci fanno ruotare solo intorno a noi stessi”, ha spiegato ancora Leone XIV.

“Lo Spirito trasforma anche quei pericoli più nascosti che inquinano le nostre relazioni, come i fraintendimenti, i pregiudizi, le strumentalizzazioni. Penso anche – con molto dolore – a  quando una relazione viene infestata dalla volontà di dominare sull’altro, un atteggiamento che spesso sfocia nella violenza, come purtroppo dimostrano i numerosi e recenti casi di femminicidio” ha proseguito il pontefice. Da qui l’invocazione dello Spirito affinché “allarghi gli orizzonti dell’amore e sostenga” gli “sforzi per la costruzione di un mondo in cui regni la pace”.

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