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Conclave, elezione del nuovo Papa

Pablo Virgilio David, l’altro cardinale filippino che potrebbe scalzare Tagle fra i papabili

Vescovo di Kalookan, il cardinale Pablo Virgilio Siongco David è oggi una delle figure più carismatiche della Chiesa cattolica asiatica. Conosciuto affettuosamente come “monsignor Ambo”, incarna una pastorale radicata nella giustizia sociale, nella prossimità ai poveri e in un deciso rifiuto del trionfalismo ecclesiastico.
A cura di Davide Falcioni
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Un Papa filippino. La voce circola negli ambienti vaticani da mesi, da ben prima della morte di Bergoglio, e in molti hanno individuato in Luis Antonio Tagle – spesso indicato come il "Francesco asiatico" – il favorito numero uno al soglio di Pietro, al pari dell'italiano Pietro Parolin. C'è però un altro filippino che si sta facendo largo nel Collegio Cardinalizio, ed è Pablo Virgilio Siongco David.

Vescovo di Kalookan, il cardinale Pablo Virgilio Siongco David è oggi una delle figure più carismatiche della Chiesa cattolica asiatica. Conosciuto affettuosamente come "monsignor Ambo", incarna una pastorale radicata nella giustizia sociale, nella prossimità ai poveri e in un deciso rifiuto del trionfalismo ecclesiastico.

Nato nel 1959 a Betis, Guagua, nella provincia filippina di Pampanga, decimo di tredici figli, ha seguito la chiamata al sacerdozio fin dall’infanzia. Dopo gli studi al seminario minore, ha proseguito la formazione biblica tra Gerusalemme e Lovanio, dove ha conseguito un dottorato in ermeneutica e Antico Testamento con il massimo dei voti. La sua carriera ecclesiastica lo ha visto ricoprire numerosi ruoli come vicario, docente e formatore, fino alla nomina a vescovo ausiliare di San Fernando nel 2006, e poi vescovo di Kalookan nel 2015 per volontà di Papa Francesco. Il 7 dicembre 2024, lo stesso Pontefice lo ha nominato cardinale. Dal 2021 è presidente della Conferenza episcopale delle Filippine e dal 2025 sarà vicepresidente della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia.

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Figura coraggiosa, David si è distinto per le sue critiche aperte alla cosiddetta "guerra alla droga" dell’ex presidente Rodrigo Duterte, denunciando le migliaia di esecuzioni extragiudiziali che ne sono derivate. La sua posizione lo ha esposto a minacce, ma non ha mai abbandonato la sua voce profetica in difesa della dignità umana. A Kalookan ha istituito 21 stazioni missionarie urbane per accompagnare le famiglie colpite dalla violenza.

Al cuore del suo magistero c’è la volontà di riportare la Chiesa al Vangelo delle periferie. Contrario agli sfarzi ecclesiastici e ai simboli regali dei pastori, il cardinale ha criticato in più occasioni il clericalismo e il lusso liturgico, proponendo invece una Chiesa umile, povera e solidale. "Se i vescovi vivono in palazzi e si vestono da re, anche i parroci faranno lo stesso nelle loro ‘piccole monarchie’", ha affermato in tono polemico.

In linea con Papa Francesco, David promuove la sinodalità come via per responsabilizzare i laici e ridurre la distanza tra clero e popolo. Anche la sua lettura dell’Eucaristia rompe schemi consolidati: in una discussa omelia del dicembre 2024 ha suggerito che la Comunione debba essere aperta anche ai peccatori gravi, citando il gesto di Gesù che avrebbe condiviso il pane anche con Giuda.

Forte anche il suo impegno sul fronte della dignità delle donne nella Chiesa: ha criticato i pregiudizi patriarcali dei discepoli nei confronti delle testimoni della resurrezione, come Maria Maddalena. Sul tema dell’omosessualità, il cardinale filippino ha invitato ad abbandonare le etichette e a considerare ogni persona prima di tutto come essere umano, in un’ottica di accoglienza e discernimento pastorale.

Poliglotta – padroneggia oltre dieci lingue, tra cui latino, greco e aramaico – David è anche uno studioso della Bibbia e un comunicatore abile e incisivo. Ma è soprattutto nella coerenza tra parola e vita che molti vedono in lui una guida capace di ispirare una Chiesa più evangelica e vicina agli ultimi.

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