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Ospedale in Fiera a Milano, nessun paziente da quattro giorni: il suo futuro resta un’incognita

Nessun nuovo paziente da quattro giorni all’ospedale in Fiera di Milano dove sono otto i posti letto occupati sui 53 disponibili. Continuano i dubbi sull’utilità della grande struttura annunciata in pompa magna dalla regione Lombardia in piena emergenza così come quelli sul suo futuro: il presidente Fontana non ha saputo dare una risposta in merito mentre Guido Bertolaso prepara un progetto analogo nelle Marche.
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A cura di Chiara Ammendola
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La foto scattata il 21 aprile dei pazienti ricoverati all'ospedale in Fiera
La foto scattata il 21 aprile dei pazienti ricoverati all'ospedale in Fiera
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Nessun paziente ricoverato negli ultimi quattro giorni all'interno dell'ospedale in Fiera a Milano, è quanto traspare dal software di monitoraggio e gestione dei pazienti Covid-19 della struttura nel capoluogo lombardo ormai da giorni al centro delle polemiche. Una foto di cui Fanpage.it è in possesso che testimonia quanto sta accadendo nella struttura ospedaliera, perché di fatto nel Padiglione 2 della Fiera in cui sono disponibili 53 posti letto di terapia intensiva sono solo otto quelli occupati: un segnale positivo, questo va chiarito subito, perché vuol dire che i pazienti affetti da Coronavirus con difficoltà respiratorie gravi stanno diminuendo. E di fatti le prime buone notizie arrivano anche dagli altri ospedali della regione Lombardia, come quello di Bergamo, che ha registrato un calo dei pazienti in arrivo nel pronto soccorso che sembra aver ripreso le sue "normali" funzioni. Questo vuol dire che è sempre più probabile che questa struttura super tecnologica che lo stesso Guido Bertolaso ha paragonato solo due giorni fa a un'astronave resti vuota, che rimanga come Fanpage.it aveva ipotizzato non molto tempo fa l'ennesima cattedrale nel deserto, una cattedrale costata 21 milioni di euro, frutto perlopiù di donazioni di privati.

Un diga per contenere l'epidemia nei tempi sbagliati

Questa mattina il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana ha ribadito che la struttura è stata costruita nel momento di massimo picco del virus quando i posti nelle terapie intensive negli altri ospedali della regione erano quasi finiti: "Noi temevamo che la cosa andasse avanti e per questo avevamo il dovere di preparare una diga nel caso in cui si fosse verificato il superamento dell'argine da parte dell'epidemia". Un progetto d'emergenza costruito in un momento d'emergenza il cui futuro però resta ancora un'incognita, Fontana non ha infatti saputo chiarire quale sarà il suo utilizzo nei prossimi mesi qualora, come ci si augura, i contagi da Coronavirus sfioreranno lo zero: "Bisognerà studiare un piano che probabilmente sarà d'ispirazione anche per altre regioni", ha spiegato il governatore lombardo.

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Un ospedale da tenere lì dunque, a disposizione di eventuali future necessità. È lecito pensare che in realtà questo sia piuttosto il piano B che si è delineato una volta capito che l'utilizzo iniziale per il quale è stato ideato quello che Guido Bertolaso ha definito un'astronave, un ospedale dal punto di vista tecnologico perfetto, era in realtà già vecchio. "Questa astronave dev'essere guidata da chi ne ha le competenze, serve a togliere i malati dagli altri ospedali della Lombardia e per prepararci ad eventuali altre fasi dell'epidemia – ha spiegato due giorni fa in un video – un secondo ospedale simile sarà costruito nelle Marche, questo rientra in una strategia più ampia di cui il Paese si deve dotare garantendo riserve strategiche per il futuro".

Un infermiere dell'ospedale in Fiera: qui personale non formato

Ma quel personale specializzato e competente c'è davvero? Fontana ha ammesso di non aver avuto a disposizione quando necessario un team di medici preposto, mentre un infermiere attualmente al lavoro in Fiera ha spiegato a Fanpage.it che il personale sanitario al suo interno non è abbastanza preparato per lavorarci: "Gli infermieri che sono qui arrivano o da case di riposo o sono neolaureati – spiega il dipendente che ha scelto di restare anonimo – non è colpa loro, si trovano a gestire un paziente intubato e ventilato senza averne le competenze". Personale pagato dalla Regione in una struttura vuota, vittima forse di un progetto sbagliato.

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