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“Ora siamo stanchi”, in ciaspole e abiti tradizionali a 3mila metri, Monaci salvati sul Monte Rosa

Una volta arrivati in cima, a circa 3mila di quota, i due monaci non sono più riusciti a tornare indietro a causa della stanchezza, del freddo e del buio e così per riportarli a valle è stato necessario l’intervento del soccorso alpino.
A cura di Antonio Palma
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Vestiti solo in abiti tradizionali e con ciappole ai piedi, due monaci thailandesi hanno pensato bene di incamminarsi per una lunghissima scalata lungo le Alpi facendo affidamento sulle loro doti ma sono stati bloccati dalla stanchezza.

Una volta arrivati in cima, a circa 3mila di quota, infatti non sono più riusciti a tornare indietro a causa della stanchezza, del freddo e del buio e così per riportarli a valle è stato necessario l’intervento del soccorso alpino.

Protagonisti della storia due monaci thailandesi quarantenni, soccorsi sulle pendici del Monte Rosa nella notte tra lunedì e martedì, nella zona del colle di Bettolina.

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A richiedere l’assistenza degli operatori del soccorso alpino sono stati proprio i due monaci con una telefonata di emergenza dopo essersi avventurati nell'alta valle del Lys, nella zona della Bettaforca a Gressoney-la-Trinité, a quasi 3.000 metri di quota nel massiccio del Monte Rosa.

“Ora siamo stanchi, non ce la facciamo più e fa molto freddo” avrebbero spiegato all’operatore del 118, chiedendo assistenza e spiegando il luogo dove si trovavano. I due infatti non avevano particolari problemi, non erano feriti né si erano persi ma non riuscivano più a tornare indietro perché stanchi e infreddoliti e col buio rischiavano di rimanere troppo tempo al freddo.

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A questo punto è scattata, intorno alle 19.30, l’operazione di recupero. Una squadra di tecnici del Soccorso alpino valdostano è stata portata in quota con i gatti delle nevi e ha poi proseguito a piedi fino a raggiungere i due monaci intorno alle 21. Quando sono stati raggiunti, i due escursionisti erano in buone condizioni e sono stati accompagnati lentamente più a valle dove c’erano i mezzi per portarli al sicuro.

Nonostante la stanchezza, però, non c’è stato bisogno dell’intervento dei soccorsi medici e i due hanno potuto fare rientro nell’abitazione di Gressoney dove sono alloggiati.

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