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Omicidio ex vigilessa Sofia Stefani

Omicidio Sofia Stefani, il medico legale: “Nessun segno di colluttazione, non è stata colpita per errore”

Non ci sarebbero elementi che confermino una “colluttazione tra Sofia Stefani e Giampiero Gualandi”. Lo ha spiegato in aula il medico legale che ha svolto l’autopsia sul corpo della 33enne uccisa il 16 maggio 2024. La difesa dell’imputato sostiene che il colpo partito dalla pistola sia stato esploso per errore. Ma per il medico legale l’ipotesi omicidiaria sarebbe “l’unica possibile”.
A cura di Eleonora Panseri
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Sofia Stefani e Giampiero Gualandi.
Sofia Stefani e Giampiero Gualandi.
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Da un punto di vista medico legale non ci sarebbero elementi che confermino una "colluttazione tra Sofia Stefani e Giampiero Gualandi". Lo ha spiegato nella mattinata di oggi, venerdì 30 maggio, in aula la professoressa Valentina Bugelli, medico legale e direttrice dell'Istituto di medicina legale di Parma, che ha svolto l'autopsia sul corpo della 33enne.

Bugelli ha testimoniato davanti alla Corte d'Assise di Bologna, presieduta dal giudice Pasquale Liccardo, nel processo nei confronti di Giampiero Gualandi, il 63enne ex comandante della Polizia Locale di Anzola Emilia (Bologna) accusato dell'omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dal legame affettivo della collega con cui aveva una relazione extraconiugale.

Per la prima volta dall'inizio del processo l'imputato non era presente in aula a causa di un problema fisico. Stefani è stata uccisa il 16 maggio 2024 da un colpo partito dalla pistola di ordinanza di Gualandi nell'ufficio dell'uomo, al comando di Anzola.

Per la difesa del 63enne si è trattato di un colpo partito accidentalmente durante una colluttazione, mentre per la Procura Gualandi ha ucciso Stefani intenzionalmente. Per il medico legale "l'ipotesi omicidiaria è l'unica possibile".

Tra gli elementi sottolineati durante la sua testimonianza, che escluderebbero la colluttazione, ci sarebbe anche il fatto che "non c'era Dna di Stefani sull'arma". Inoltre, sulle mani della donna "ci sono limitate escoriazioni. Se invece avesse avuto le mani sull'arma o in prossimità, – ha spiegato Bugelli – ci sarebbero state delle ustioni".

E aggiunge: "Anche le escoriazioni rilevate sulle mani di Gualandi, dorso della mano destra e sinistra, da un punto di vista medico non sarebbero riconducibili a un evento avvenuto poco prima, ma superiore alle 12 ore, quindi non al 16 maggio. Una colluttazione prolungata tra Stefani e Gualandi avrebbe invece "portato a una lesività superiore sia sul corpo di lei che di lui".

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