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Omicidio Sara Buratin a Bovolenta

Omicidio Sara Buratin, agganciata auto nel Bacchiglione: recuperato il corpo dell’ex Pittarello

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Sara Buratin a Bovolenta: sommozzatori dei vigili del fuoco sono riusciti a calarsi nel Bacchiglione e ad agganciare il furgone Nissan inabissatosi due giorni. All’interno un cadavere, i carabinieri confermano che è di Alberto Pittarello. Il corpo è stato riconosciuto dai familiari.
A cura di Ida Artiaco
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Svolta nelle indagini sull'omicidio di Sara Buratin, la donna 41enne uccisa due giorni fa a Bovolenta in provincia di Padova dal compagno: i sommozzatori dei vigili del fuoco sono riusciti a calarsi nel Bacchiglione e ad agganciare il furgone Nissan inabissatosi due giorni fa nel fiume, dopo che nelle scorse le ricerche erano state sospese a causa del maltempo.

I sommozzatori hanno recuperato anche un corpo all'interno del furgone. Il cadavere è stato portato in superficie poco fa e fin da subito si è pensato che potesse essere quello di Alberto Pittarello, il 39enne sospettato di aver ucciso a coltellate la moglie martedì scorso. Alcune ore dopo il ritrovamento è arrivata la conferma dei Carabinieri di Padova.

Il riconoscimento è stato fatto all'obitorio dai familiari dell'uomo. Sul corpo, secondo quanto si apprende, non sarebbero state ritrovate tracce di ferite. L'ipotesi è che sia morto annegando, ma sarà la futura autopsia a chiarire la causa del decesso del 39enne.

Martedì scorso era stata la mamma di Sara a trovare il cadavere della figlia nel cortile della villetta dove la 41enne era tornata a vivere dopo aver avuto problemi con il 39enne Alberto Pittarello: era stata colpita da almeno una ventina di coltellate alla schiena. Gli inquirenti si sono subito concentrati sul compagno di Buratin, del quale si erano perse le tracce. I carabinieri sono andati anche alla scuola della figlia della coppia, che ha 15 anni, assieme ad alcuni parenti, per paura che Pittarello potesse portarla via o addirittura farle del male. Ma così non è stato.

Intanto, sempre nella serata di martedì, il cellulare di Pittarello è stato individuato in zona Ca' Molin, proprio sulla strada arginale. Sull'asfalto e sull'erba c'erano segni che facevano intendere che un mezzo era finito nel fiume. E lì sotto, effettivamente, c'era l'auto di Pittarello. Ma le acque del Bacchiglione, già normalmente scure, erano impraticabili a causa del maltempo che ha flagellato il Veneto.

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