Omicidio Poggi, il papà di Sempio nel 2017: “È Stasi che accusa la mia famiglia, hanno fatto seguire Andrea”

"L'accusa di Stasi verso i Sempio perché sono loro che hanno fatto seguire mio figlio Andrea accusandolo con il Dna quindi non è una difesa, è un'accusa verso la mia famiglia".
Lo avrebbe scritto Giuseppe Sempio, padre di Andrea, attualmente indagato nella nuova indagine per il delitto di Garlasco, in un passaggio delle due pagine di appunti trovati, il 14 maggio scorso, in un "quaderno-rubrica".
Pagine in cui si trova anche la frase: "Venditti gip archivia X 20.30 euro". Nella seconda pagina del quaderno, datata "4 febbraio 2016" (per gli investigatori la data sarebbe errata e farebbe riferimento al 2017), il padre di Sempio scrive ancora "gip Venditti procuratore di Pavia".
E aggiunge: "Se archivia l'indagine dovrebbe mettere il nome del soggetto sull'archiviazione Sempio Andrea". In un'altra frase trovata sul quaderno l'uomo scrive: "Così non può essere indagato x per lo stesso motivo il Dna".
È quanto emergerebbe dagli atti depositati al Riesame di Brescia, a cui ha fatto ricorso l'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti accusato di corruzione in atti giudiziari in relazione alla richiesta di archiviazione del 2017 sul caso Garlasco.
Secondo quanto sostiene la Procura di Brescia, che sta indagando su Venditti, nel 2017 il magistrato avrebbe ricevuto dei soldi dai familiari di Sempio per archiviare l'indagine sul giovane, all'epoca amico del fratello della vittima, Chiara Poggi, trovata morta nell'agosto 2007.
Attualmente Venditti risulta indagato anche per corruzione in uno dei filoni dell’inchiesta Clean. Avrebbe favorito esponenti di Esitel, la società che svolse le intercettazioni per l’indagine sull’omicidio Poggi del 2017, ricevendo in cambio agevolazioni per un’auto di lusso.
L'annotazione degli investigatori: "Non si rilevano anomalie ai fini di quanto ricercato su conti di Venditti"
In un passaggio delle intercettazioni del 9 febbraio 2017, riascoltate e poi trascritte nelle nuove indagini della Procura di Brescia, si sente il padre di Andrea Sempio dire: "Adesso bisogna che troviamo la formula di pagare quei signori lì".
La madre del giovane rispondeva: "Chi?". E ancora Giuseppe Sempio: "Eh, portare i soldi all'avvocato visto che escono…". E Andrea: "Vado a prenderli io vediamo".
Il passaggio è stato ripreso in un'annotazione dello scorso settembre della Guardia di Finanza di Pavia e Brescia e dei Carabinieri di Milano, depositata agli atti del Riesame. La difesa di Venditti ha fatto ricorso contro le perquisizioni e i sequestri del 26 settembre scorso, eseguiti sulla base dell'ipotesi che l'ex togato abbia preso soldi per chiedere l'archiviazione.
L'udienza davanti al Tribunale del Riesame di Brescia per discutere la revoca del provvedimento è stata fissata per martedì prossimo, 14 ottobre. Secondo Domenico Aiello, il legale di Venditti, non sussisterebbero i gravi indizi.
Dall'annotazione degli investigatori risulta anche che "non si rilevano anomalie" ai fini di "quanto ricercato" sui conti correnti di Venditti. E che lo stesso ex magistrato pavese non era tra le persone indicate dagli investigatori (tra cui c'erano Andrea Sempio e i suoi familiari e gli ex carabinieri Spoto e Sapone) come obiettivo delle possibili perquisizioni.
Poi era stato perquisito su disposizione dei pm, così come gli altri. Nell'indagine bresciana sono stati messi in luce movimenti "anomali" in quel periodo del 2017 sui conti della famiglia Sempio per oltre 40mila euro e prelievi di contanti. I Sempio hanno detto, anche di recente sui media, che quelle somme cash sarebbero servite per pagare gli avvocati.