Omicidio Paolo Stasi, condannato all’ergastolo l’autista del killer 17enne esecutore del delitto

È stato condannato all'ergastolo per omicidio volontario in concorso Christian Candita, il giovane che uccise il 19enne Paolo Stasi davanti alla sua abitazione di Francavilla Fontana il 9 novembre del 2022. Il 24enne, secondo l'accusa, uccise con un ragazzo 17enne all'epoca dei fatti, condannato dal tribunale dei minori in primo grado a 20 anni di reclusione.
Candita sarà inoltre sottoposto all'isolamento diurno per un anno. Secondo l'accusa, l'esecutore materiale del delitto fu l'adolescente, che agì per un debito di 5mila euro contratto dalla vittima e dalla madre. Mamma e figlio avrebbero infatti consumato gli stupefacenti che, secondo un piano precedentemente stabilito con i due imputati, venivano confezionati in casa loro ed erano destinati allo spaccio. I due avrebbero pagato le dosi hashish e marijuana soltanto in parte.
Gli Stasi erano infatti parte di un processo, insieme al 17enne e Candita, per detenzione e spaccio di stupefacenti. Nell'ambito di questo processo, il killer reo confesso è stato condannato a 9 anni e 50mila euro di multa, mentre la mamma di Stasi è stata assolta poiché responsabile solo dal punto di vista morale. Candita dovrà invece risarcire in separata sede i familiari del 19enne ucciso.
"Non si gioisce per un ergastolo a una persona così giovane, ma siamo soddisfatti per l'esito processuale" ha affermato Domenico Attanasi, legale della famiglia Stasi. "Allo stesso modo accogliamo anche l'assoluzione della mamma di Stasi. Le restituisce un minimo di serenità e ne ripristina l'onorabilità".
Stasi e i due imputati nell'omicidio del 19enne erano coinvolti nel processo per detenzione e spaccio di droga insieme ad altre persone, che sono state condannate a 2 anni e 7 mesi oltre che a 13mila euro di risarcimento, e a due anni e 6mila euro con pena condizionalmente sospesa e non menzione.