Omicidio Loris, carabinieri perquisiscono tablet e profilo Facebook di Veronica

I carabinieri del Ros che indagano sull’omicidio del piccolo Loris sono andati in carcere da Veronica Panarello nel pomeriggio di ieri e ne sono usciti solo stamattina. Undici ore nella cella della donna accusata di essere l’assassina del figlio, all’interno del carcere di Agrigento. Gli uomini del reparto operativo speciale dell'Arma, arrivati da Roma, avrebbero effettuato una “perquisizione informatica” e hanno chiesto alla detenuta di collaborare. Gli inquirenti hanno portato in carcere alcuni tablet, compreso quello di Loris, e la donna ha fornito le password per aprirli. Durante le 11 ore d'incontro, i militari hanno passato al setaccio anche le email di Veronica Panarello e di suo marito Davide Stival, i contatti, i profili facebook, gli scambi di messaggi.
La donna, secondo quanto si legge anche su Panorama, ha collaborato e facilitato il lavoro degli investigatori, che sono riusciti ad accorciare i tempi grazie al sostegno, ai suggerimenti e alle password fornite dalla donna. La mamma di Loris, però, ha continuato a ribadire la propria innocenza e supplicato di non fermarsi a lei e continuare a cercare gli assassini del figlio. Il decreto di perquisizione, come tecnicamente si chiama l'operazione, è stato disposto dalla Procura di Ragusa nell'ambito dell'inchiesta dell'omicidio di Loris Stival. Segue quello parziale che era stato eseguito il 17 dicembre scorso. “La mia assistita – ha spiegato l'avvocato Francesco Villardita – ha fornito un'ampia collaborazione, dire di più: a 360 gradi. Ha pianto per ore, ma ha chiesto a carabinieri e polizia di fare presto per ottenere al più presto i risultati. Visto il suo comportamento e da quello che ho visto, in attesa degli esiti delle copie forense, non c'è alcunché di rilevante dal punto di vista investigativo”.
