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Omicidio Gambirasio, Bossetti: “Sono innocente Yara non ha avuto giustizia”

“Non sono stato io. Yara non ha avuto giustizia”. A 24 ore dal decimo anniversario dell’omicidio Gambirasio, il condannato all’ergastolo Massimo Bossetti ribadisce la propria verità dal carcere. L’operaio di Mapello è stato condannato in Cassazione nel 2018 dopo quattro anni dall’arresto. Per tre gradi di giudizio è stato ritenuto l’assassino di Yara.
A cura di Angela Marino
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Massimo Bossetti e Yara Gambirasio
Massimo Bossetti e Yara Gambirasio
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"Non sono stato io. Yara non ha avuto giustizia". A 24 ore dal decimo anniversario dell'omicidio Gambirasio, il condannato all'ergastolo Massimo Bossetti ribadisce la propria verità dal carcere. Non stupiscono le dichiarazioni di Bossetti che ha sempre puntato alla revisione della sentenza sulla base di nuovi elementi raccolti dalla sua difesa, rappresentata dall'avvocato, Claudio Salvagni. Massimo Giuseppe Bossetti, operaio, è stato condannato in via definitiva nel 2018. Per tre gradi di giudizio è stato ritenuto l'autore dell'omicidio di Yara Gambirasio, 13 anni all'epoca dei fatti, trovata cadavere nel campo di Chignolo d'Isola tre mesi dopo la sua scomparsa. Secondo l'autopsia la ragazza era stata attinta da diversi colpi di arma da taglio, sebbene non letali. La causa della morte è stata la lunga permanenza all'addiaccio, senza cibo ne acqua.

Massimo Bossetti è stato arrestato il 16 giugno 2014 al termine di una imponente indagine. In campo, la procura ha impiegato ogni mezzo possibile per individuare l'assassino della piccola ginnasta di Brembate di Sopra. Sin dalla scomparsa della ragazzina il caso è finito in ogni trasmissione di intrattenimento e approfondimento, monopolizzando di fatto l'attenzione pubblica. Bossetti è stato individuato attraverso la comparazione del suo profilo genetico con quello presente sulla vittima. All'operaio di Mapello si è arrivati analizzando il DNA di tutta la popolazione maschile del territorio dove è avvenuto il delitto. La difesa di Bossetti si è sempre appellata al diniego, da parte dei giudici, di lasciare che la difesa svolgesse un nuovo esame del DNA.

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