Omicidio Emmanuel, la vedova: “Voglio chiedere all’assassino perché l’ha fatto”

“Voglio andare in carcere e guardare quell'uomo in faccia, negli occhi e chiedergli perché? Perché mi hai fatto questo?”. Chinyere lo ripete più volte. Vuole capire il motivo che ha spinto Amedeo Mancini a picchiare a sangue il compagno Emmanuel Chidi Nnamdi, 36enne nigeriano richiedente asilo, a Fermo mercoledì scorso. La donna, intervistata da Repubblica, ricorda i momenti dell’aggressione: “Eravamo usciti per comprare una crema per il corpo. Passeggiavamo, quando all'improvviso quei signori hanno cominciato a insultarmi. ‘Africans scimmia’, ’africans scimmia’. Mi ha preso, mi ha spinto, mi ha dato un calcio. Emmanuel mi ha difeso. Quel segnale stradale l'ha preso l'uomo italiano, però, poi lo ha colpito. Ed Emmanuel è caduto per terra".
Una vita di sofferenza quella di Chinyere e Emmanuel, il cui punto più alto è stato raggiunto proprio mercoledì. "Vivevamo in Nigeria. Ero studentessa al secondo anno di medicina, Emmanuel lavorava. Avevamo un bambino di due anni e mezzo. Avremmo dovuto sposarci, mancava meno di un mese. Poi – ricorda – una bomba di Boko Haram ha distrutto tutto. Volevano colpire una chiesa. Hanno distrutto anche la nostra casa: è morto il nostro bambino. Sono morti i genitori di Emmanuel. Non avevamo niente eppure avevamo tutto. In quell'istante abbiamo perso ogni cosa. Siamo scappati subito. L'Italia era un sogno, volevamo trovare tutto quello che avevamo perso".
La coppia decide di partire, anche alla luce del fatto che Chinyere aspettava un bambino. Ma le violenze non finiscono qui: “Siamo arrivati in Libia. Una notte sono entrati in casa degli uomini e hanno messo tutto sottosopra. Hanno rubato e ci hanno picchiati selvaggiamente. Io gridavo che aspettavo un bambino ma a loro non importava. Hanno continuato a colpire. Sono andati via. E io ho cominciato a perdere sangue". La coppia riesce ad arrivare in Sicilia, ma Chinyere perde il bambino.
Ma insieme al suo Emmanuel nel nostro Paese, la ragazza aveva ritrovato un po’ di pace: “Volevamo sposarci. Lo abbiamo ripetuto all'infinito. Ma non avevamo i documenti. "E invece … Il dolore, ancora il dolore. Ora voglio portare Emmanuel in Nigeria, deve dormire lì (Chinyery ha chiesto di lavare tutto il corpo di Emmanuel e poi di bere quell'acqua)".