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Delitto di Garlasco, l'omicidio di Chiara Poggi

Omicidio di Chiara Poggi, la nuova vita di Alberto Stasi: “Ho la coscienza pulita”

Domani la Cassazione decise se riaprire il caso sul delitto della 26enne. Alberto, che ha chiuso i ponti con Garlasco e ora vive a Milano dove lavora come commercialista, come scrive il Corriere della Sera, “sta vivendo in apnea i momenti che antecedono il giudizio della Corte Suprema”.
A cura di Biagio Chiariello
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L assoluzione di Alberto Stasi priva di logica secondo l accusa
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Domani la Cassazione deciderà se riaprire il caso sul delitto di Chiara Poggi, la 26enne uccisa in casa sua la mattina del 13 agosto del 2007, o se chiuderlo in maniera definitiva. Una sentenza che sicuramente Alberto Stasi attende con trepidazione. Lui, si è sempre dichiarato innocente. Fu proprio lui, all'epoca dei fatti 24enne fidanzato della giovane vittima, a trovarla con la testa fracassata nella sua casa di Garlasco e a finire per primo nella lista dei sospettati e unico indagato dell'omicidio. Dopo essere arrestato e scarcerato, processato e assolto in primo e in secondo grado, domani, dunque, ascolterà il pronunciamento finale dei giudici della Suprema Corte.

Alberto, che ha chiuso i ponti con Garlasco, come scrive il Corriere della Sera, oggi lavora a Milano in uno studio di commercialisti e ribadisce: "Ho la coscienza a posto". Se per il suo avvocato Giarda "è innocente e il verdetto dei giudici in primo e secondo grado gli ha dato ragione", la madre di Chiara spera in una possibilità di giustizia come accaduto per Meredith nel caso di Perugia. "Può succedere che venga assolto, lo so" dice signora Rita. "Però so anche che i genitori non si arrendono. Mai". Così sono "tre i punti che la parte civile chiede di approfondire – scrive il Corsera -: l'esame su un capello castano corto (con il bulbo) trovato nella mano di Chiara (la difesa di Alberto sostiene che fosse vicino al corpo) e mai esaminato con il test del Dna mitocondriale, capace di risalire all'identità di chi lo ha perduto". Poi c'è "la questione dell'ormai famosa bicicletta nera da donna sicuramente vista davanti a casa di Chiara la mattina del delitto. La famiglia Stasi ne possiede una mai sequestrata". E infine "il test sulla superficie ricostruita in laboratorio della casa di Chiara con il quale si è stabilito se Alberto potesse o meno sporcarsi le scarpe camminando. La richiesta in questo caso è rifarlo: con la porta delle scale chiusa e la riproduzione dei gradini".

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