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L'omicidio di Niccolò Ciatti in Spagna

Omicidio Ciatti, Niccolò morto per edema cerebrale. Bissoultanov ai genitori: “Soffro anche io”

Niccolò Ciatti è morto per un edema cerebrale causato dal calcio alla testa sferrato da Rassoul Bissoultanov, attualmente latitante. A dirlo davanti alla Corte d’Assise di Roma il medico legale Matteo Polacco.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Niccolò Ciatti (Facebook)
Niccolò Ciatti (Facebook)
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Niccolò Ciatti è morto per un "trauma causato da un violento calcio alla testa che ha provocato un edema cerebrale". Lo ha detto davanti alla Corte d'Assise di Roma il medico legale Matteo Polacco, consulente della Procura nel processo nei confronti di Rassoult Bissoultanov, il ceceno accusato di omicidio volontario attualmente ricercato. Il killer ha infatti lasciato la Spagna poco prima della condanna definitiva a 15 anni di carcere.

Il calcio che ha ucciso il 22enne la sera dell'11 agosto 2017 è stato sferrato alla parte destra del capo. Diverse ecchimosi, secondo il medico legale, erano presenti anche sull'avambraccio e sulla mano sinistra. Secondo il consulente, durante l'esame autoptico sono state individuate contusioni riconducibili a un'aggressione. Niccolò è infatti stato violentemente picchiato davanti a una discoteca di Lloret de Mar dopo una serata in compagnia di alcuni amici: il 22enne italiano aveva cercato di difendere alcuni amici durante una lite con i due ceceini Rassoul Bissoultanov e Movsar Magomadov, poi assolto durante il processo tenutosi in Spagna.

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Agli atti dell'indagine capitolina è finita anche una lettera che Bissoultanov fece recapitare ai genitori di Ciatti il 3 novembre del 2017. "Desidero dal più profondo del mio cuore esprimervi le mie più sentite condoglianze – scriveva – vi chiedo di comprendere il mio dolore per quanto accaduto: non ho mai desiderato quanto avvenuto, si è trattato di una disgrazia. Desidero che sappiate con certezza che anche io soffro per quanto successo a vostro figlio Niccolò". "Comprendo che sarà difficile per voi perdonarmi – ha poi proseguito il ceceno ora latitante in Europa – ma insisto nel porgervi le mie più sincere condoglianze. Non volevo fare del male a vostro figlio e sono distrutto da quanto avvenuto».

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