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Omicidio Giulia Cecchettin

Omicidio Cecchettin, Giulia uccisa mentre scappava o nella Fiat Punto nera: indagini in corso

Dopo l’autopsia sul corpo della 22enne e l’interrogatorio di 9 ore dell’ex fidanzato Filippo Turetta, restano ancora molti i punti da chiarire nell’omicidio di Giulia Cecchettin. Prima di tutto, l’esatta dinamica dell’omicidio, poi i presupposti per accusare il ragazzo di aver premeditato l’omicidio. Proseguono le indagini.
A cura di Eleonora Panseri
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Sono ancora tanti i punti da chiarire nell'indagine sull'omicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne trovata morta in un canalone nei pressi del lago di Bracis, in provincia di Pordenone, e del cui omicidio è accusato l'ex fidanzato Filippo Turetta, attualmente detenuto nel carcere di Verona.

Quando e dove Filippo Turetta avrebbe ucciso Giulia Cecchettin

Tra questi ci sono il luogo e il momento in cui il ragazzo potrebbe aver sferrato la coltellata all'arteria basilare, nella parte posteriore del collo dell'ex fidanzata, che ne ha causato il decesso. Bisogna infatti capire se possa aver compiuto l'atto mentre lei scappava, verso le 23.40, quando poi cadde sbattendo la testa sul marciapiede o all'interno dell'auto nei minuti successivi, dopo averla caricata nella macchina.

Dalle immagini delle telecamere acquisite agli atti e dai primi esiti dell'autopsia, non si possono ancora avere certezze su questo tema dell'inchiesta. Al momento sono infatti ancora  in corso approfondimenti.

Continuano le indagini anche sulla premeditazione

Linterrogatorio di 9 ore, davanti al pubblico ministero di Venezia, di Turetta è stato invece definito ‘esaustivo' e non ne sarebbero stati programmati altri, anche se non è escluso che gli inquirenti possano avere la necessità di risentirlo in seguito. Turetta, sentito venerdì scorso ha sostenuto di aver "perso la testa" la sera dell'11 novembre di fronte alla ex fidanzata che gli aveva ribadito che non c'era spazio per riallacciare la relazione.

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Ha detto anche di essere "ossessionato" da lei e che voleva che la 22enne stesse solo con lui, "la volevo solo per me", non accettando la fine del loro rapporto. Come aveva già detto davanti al giudice per le indagini preliminari Benedetta Vitolo, ha sostenuto di essere dispiaciuto e pentito per il "terribile" omicidio commesso. Il giovane nel suo verbale ha descritto il delitto come una azione "d'impeto", non premeditata. Ma gli investigatori dovranno accertare, anche continuando a raccogliere elementi, se la ricostruzione fatta dal giovane trovi o meno riscontro negli esiti delle indagini.

Intanto, la Fiat Grande Punto nera del 21enne, arrestato vicino Lipsia, è ancora in Germania e dovrebbe essere riportata in Italia dopo il 10 dicembre. Dentro l'auto è stato trovato un telefono e al momento gli investigatori non sanno se sia del giovane o dell'ex fidanzata ma devono attendere che arrivi in Italia assieme all'auto.

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