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Nuovi focolai in Italia, Guerra: “Tutto ampiamente atteso, non è finito nulla”

“È inevitabile che scoppino dei focolai come accade anche in altri Paesi. L’Andamento dell’epidemia è ampiamente previsto e prevedibile e si sta comportando come ipotizzato” lo ha ricordato Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità, avvertendo però bisogna stare attenti perché non è ancora tutto finito.
A cura di Antonio Palma
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"Non c'è preoccupazione perché è tutto ampiamente atteso”, così Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità, rassicura tutti dopo i due focolai di nuovo coronavirus scoperti in questi giorni in Italia, a Mondragone, nel Casertano, e a Bologna, tra i lavoratori di un magazzino del Corriere Bartolini. “Entrambi i focolai sono stati identificati immediatamente e circoscritti, quindi il sistema messo in atto tiene” ha sottolineato Guerra intervenuto questa mattina al programma televisivo Agorà su Rai3. “È inevitabile che ci siano focolai in giro per l'Italia e per l'Europa” ha spiegato l’esperto riferendosi agli altri casi scoppiato ad esempio in Germania tra i lavoratori di una grossa azienda di macellazione carni

“È inevitabile che scoppino dei focolai come accade anche in altri Paesi” ma questo ci deve insegnare che “Dobbiamo stare attenti” perché "Quello che abbiamo visto i questi giorni con il virus sparito apparentemente dagli ospedali sembra che tutto sia finito ma non è così" ha tenuto a sottolineare però il vicedirettore generale Iniziative strategiche dell'Organizzazione mondiale della sanità, aggiungendo che è importante “Continuare ad adottare certi comportamenti".

“I fatti dicono che il Genoma virale è ancora lo stesso. L’Andamento dell’epidemia è ampiamente previsto e prevedibile e si sta comportando come ipotizzato. C’è una discesa che coincide con l’estate ma questo era accaduto anche con la Spagnola che ebbe esattamente lo stesso andamento che sta avendo questo virus. Andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata" ha ricordato Guerra. "È vero che le terapie intensive si sono svuotate, ma si sono svuotate come previsto che accadesse e non vogliamo si riempiano di nuovo in autunno. Tutte le precauzioni che stiamo prendendo hanno l'obiettivo di circoscrivere la circolazione del virus quando questa riprenderà" ha aggiunto.

L’unica speranza di uscirne dunque è continuare ad adottare misure di contenimento in attesa del vaccino. In questo senso, ha ricordato Guerra, è utile il vaccino contro influenza stagionale per non confondere sintomi del Covid in autunno e quindi uscire a isolare più velocemente gli eventuali nuovi focolai. "L'Italia è pronta, ci sono milioni di dosi per gli italiani" ha assicurato Guerra

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