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Novemila video pedopornografici coi figli: arrestato professionista 50enne della “Torino bene”

Un cinquantenne di Torino ieri mattina è stato condannato a vent’anni di reclusione dal gip Giacomo Marson per aver commesso abusi sessuali sui propri figli e su quelli di una coppia di amici.
A cura di Davide Falcioni
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Un cinquantenne di Torino ieri mattina è stato condannato a vent'anni di reclusione dal gip Giacomo Marson per aver commesso abusi sessuali sui propri figli e su quelli di una coppia di amici: i bimbi venivano precedentemente sedati per allentare le loro resistenze e poi costretti a subire violenze davanti a una telecamera. L'uomo, dopo aver filmato gli abusi, scambiava i video sul dark web. La condanna a vent’anni rispecchia quanto aveva chiesto la pm Elisa Bergamasco, che non ha mai nascosto il proprio sconcerto rispetto a quanto emerso nelle indagini: nessuna delle vittime, infatti, malgrado gli abusi fossero proseguiti per parecchi anni, avrebbe mai manifestato disagio, né a casa né a scuola.

L’imputato era un cosiddetto "insospettabile": professionista della Torino bene, era stato in grado di carpire la fiducia delle sue vittime senza scrupoli. Gli inquirenti nel corso delle indagini lo hanno infatti definito "un lupo travestito da agnello". L'uomo era accusato di violenza sessuale, produzione e diffusione di materiale pedopornografico ed era stato arrestato il 12 aprile dello scorso anno dopo essere stato colto in flagranza di reato. Quando era scattata la perquisizione nella sua casa, era stata scoperta grande quantità di materiale pedopornografico nascosta nel computer: oltre 300 mila file, con 9.000 filmati e immagini auto prodotti suddivisi in cartelle classificate anno per anno. Cinque le vittime accertate dagli uomini della polizia postale, che per settimane hanno lavorato sottotraccia dopo che era giunta da Roma una segnalazione sulle incursioni dell’uomo nel mondo del dark web. Il pedofilo aveva messo  in mostra sui siti pedopornografici sia i propri figli, che quelli di una coppia di amici.

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