Novara, svolta nell’omicidio di Maria Rita Tomasoni: confessa il fratello

È a una svolta l’inchiesta per l’omicidio di Maria Rita Tomasoni, la donna di cinquantadue anni accoltellata lo scorso 9 novembre nella sua abitazione alla periferia di Novara e morta qualche ora più tardi in ospedale. Nei giorni scorsi i carabinieri avevano ipotizzato il coinvolgimento di un familiare o conoscente della vittima, convinti che la donna avesse aperto la porta al suo assassino, e in effetti questa mattina si è presentato in procura – accompagnato dal suo avvocato Guido Pignatti – il fratello della donna uccisa. L’uomo, che risultava indagato, ha confessato il delitto. Le indagini avevano già dato la conferma della sua presenza a Novara. L’uomo era stato infatti ripreso dalle telecamere di più paesi, e anche il suo alibi non ha retto. Alibi che invece aveva il marito di Maria Rita, dipendente del cimitero comunale locale che al momento dell’aggressione ha potuto dimostrare che si trovava al lavoro.
Maria Rita Tomasoni sarebbe stata uccisa per soldi – Secondo quanto trapelato, l’assassino reo confesso ricorreva spesso ai prestiti di sua sorella. A far scattare l'aggressione probabilmente è stato il rifiuto della vittima di dargli altri soldi. Così l’uomo avrebbe colpito sua sorella ventisei volte al petto e alla schiena e poi si sarebbe allontanato. A esserle fatale è stata una coltellata che le ha trafitto il cuore. L’arma con la quale Maria Rita Tomasoni è stata uccisa non è ancora stata recuperata: probabilmente l'uomo aveva con sé quando si è recato dalla sorella.