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Omicidio Loris, la madre di Veronica: “Non ha agito da sola”

Veronica Panarello, in carcere dopo l’interrogatorio in Procura, attende la decisione del Gip sulla convalida dell’arresto. E al marito, sempre più convinto della sua colpevolezza, dice: “Non mi abbandonare”. La madre: “Sta coprendo qualcuno”.
A cura di Antonio Palma
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Ore 20.20 – Contro Veronica Panarello, la donna accusata dell’omicidio di suo figlio Loris, ci sarebbe anche un’altra telecamera di cui finora non si conosceva l'esistenza. La telecamera, che si trova su una abitazione privata a pochi passi dalla casa della famiglia della vittima, inquadra l'auto di Veronica Panarello fare manovra per entrare nel garage della palazzina dove abitano gli Stival. Il fatto che quella mattina Veronica Panarello avesse messo l'auto nel garage è apparsa strana anche al marito Davide: “Perché l'ha fatto? – ha detto guardando il video mostratogli dagli investigatori – lei non ci andava mai. Parcheggiava sempre in strada”.

Ore 17.15- "Mia figlia non può aver agito da sola, di sicuro copre qualcuno. È sempre stata una ragazzina irrequieta, viziata e bramosa di attenzioni, ma da qui a diventare un'assassina ce ne corre, e di questo sono certa, anche se non ci sentivamo da tempo prima che, in preda ad una comprensibile angoscia, mi accusasse di aver preso il suo bambino". Sono le parole di Carmela Aguzza, la madre di Veronica Panarello, fermata con l'accusa di aver ucciso il figlio Loris a Santa Croce Camerina. La donna nelle ultime sta rilasciando numerose dichiarazioni, che sembrano mettere con le spalle al muro la figlia.

Ore 16.40 – Veronica implora il marito: "Non mi abbandonare" – "Mi mancano i miei figli, Loris e il più piccolo, che è solo a casa". Lo ha detto Veronica Panarello, che lancia un appello al marito Davide, che sembra ormai convinto della sua colpevolezza: "non mi abbandonare, sono innocente". Lo riferisce il difensore della donna, l'avvocato Francesco Villardita che l'ha incontrata nel carcere di Catania dove l'indagata è in stato di fermo.

Update 15.40 – Ancora contestazioni in carecre – Veronica Panarello ha trascorso in silenzio la prima notte nel carcere, un silenzio interrotto soltanto dal ripetere, a chiunque l'avvicinasse, la frase: "io sono innocente, io non c'entro…". È quanto emerge dalle indiscrezioni che giungono dal carcere di piazza Lanza a Catania dove la madre del piccolo Loris è rinchiusa da ieri sera in cella di isolamento e guardata a vista. La donna infatti per il pericolo di atti di lesionismo è costantemente sorvegliata dalla polizia penitenziaria. Del resto, a quanto si apprende, la donna è stata di nuovo oggetto di contestazione da parte degli altri detenuti. Dopo quella di ieri sera all'ingresso nel penitenziario, anche stamattina infatti alcuni dei carcerati hanno inscenato una protesta gridando "assassina, non ti vogliamo qui". Per riportare la situazione alla normalità è intervenuto il personale della polizia penitenziaria e della direzione del carcere. Intanto parla anche la sorella di Veronica, Antonella Panarello, ribadendo che la madre di Loris "è evidente che non c'è con la testa". Secondo Antonella sua sorella è stata "sempre la figlia prediletta dai nostri genitori" e quando, nel 2004, si sono separati Veronica "è andata a vivere con Davide Stival" e da quel momento "non ha più voluto avere rapporti con mia madre" accusandola di "averla abbandonata"; invece, sostiene la sorella, "è stata lei a lasciare sola nostra mamma".

UPDATE: 11.40 – Il marito scarica Veronica: "Tenetemela lontano". "Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, non ci posso credere… Deve solo dirmi il perché, e poi per me può morire, io voglio solo mio figlio", sarebbero state queste le parole di Davide Stival, il padre del piccolo Loris, dopo aver appreso dell'arresto della moglie Veronica Panarello per l'omicidio del figlio. "Se è stata lei non ne voglio più sapere" avrebbe riferito l'uomo agli inquirenti che lo hanno ascoltato come persona informata dei fatti. Come spiegano i parenti, Davide è un uomo distrutto e annichilito e ora se ne sta rintanato in casa senza parlare. Fino a lunedì sera aveva difeso la moglie senza riserve dipingendola come "una mamma meravigliosa", ma ora dopo l'arresto e le prove annunciate dai pm le sue sicurezze stanno crollando.

Prima notte in carcere tra le lacrime per Veronica Panarello, la madre del piccolo Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso a Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa. La donna, al termine del lungo interrogatorio in Procura davanti ai pm di Ragusa, è stata trasferita ieri sera nel carcere Lanza di Catania dove ora dovrà attendere la disposizioni del giudice per le indagini preliminari per quanto riguarda l'arresto. La decisione del gip sulla richiesta di convalida del fermo di polizia giudiziaria firmato dal procuratore di Ragusa Carmelo Petralia infatti è attesa tra oggi e domani. La donna è rinchiusa da sola in una cella della sezione femminile, in isolamento e guardata a vista per evitare casi di autolesionismo. Nonostante le accuse precise degli inquirenti e i numerosi "gravi indizi" a suo carico indicati dalla Procura, che le contesta oltre all'omicidio anche l'aggravante della crudeltà, Veronica Panarello, in lacrime, continua a negare di avere ucciso il figlio Loris. Prima di entrare in cella Veronica Panarello inoltre sarebbe stata sottoposta anche al prelievo del Dna che servirebbe agli inquirenti per gli esami comparativi con i reperti biologici rilevati sotto le unghie del piccolo Loris.

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La difesa di Veronica Panarello

Secondo il legale della donna, l'avvocato Francesco Villardita, la madre di Loris "è serena per l'inchiesta, ma distrutta dal punto di vista umano perché le manca suo figlio e anche la sua famiglia". "La mia cliente ha risposto punto su punto, rimanendo ferma sulle sue posizioni: lei è innocente e ha confermato di aver portato il bambino a scuola e di essere andata poi a Donnafugata. Dai filmati delle telecamere è impossibile riconoscere Loris, mentre noi abbiamo anche prove testimoniali che dimostrano che il bambino è stato accompagnato a scuola" ha ribadito l'avvocato. Nel decreto di fermo i Pm di Ragusa però ribattono che "Le dichiarazioni della signora Veronica Panarello confliggono palesemente con le risultanze delle registrazioni degli impianti di video sorveglianza installati lungo l'effettivo percorso seguito dalla Panarello proprio quella mattina".

La nonna del piccolo Loris

Intanto parla la madre di Veronica e nonna del piccolo Loris. La donna, che vive ormai lontano da quella figlia che non vede da anni, interpellata dai giornalisti la descrive come una bambina che "sin da piccola soffriva di manie di persecuzione, aggressiva e violenta, seguita sino all'età di sette anni da uno psicologo, poi si è rifiutata". La signora, che un'ora prima del ritrovamento di Loris si è vista spuntare improvvisamente Veronica con i carabinieri che l'accusava di averle "preso il figlio", confessa: "Una madre non pensa mai questo di una figlia… Non può pensarlo mai. Ma arrivati a questo punto non conosciamo nemmeno i nostri figli, mai dire mai. La vita ormai ci ha insegnato questo".

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