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Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati sepolti in giardino a Parma: udienza il 16 maggio, Procura contesta duplice omicidio alla madre

La 22enne emiliana è accusata di aver ucciso e seppellito in segreto i suoi due figli neonati, nati da gravidanze mai rivelate. L’udienza preliminare si terrà il 16 maggio a Parma. La giovane è ai domiciliari nella casa di Traversetolo dove sono avvenuti i fatti e rischia un processo per duplice omicidio.
A cura di Biagio Chiariello
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Immagine di repertorio
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È fissata per venerdì 16 maggio l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Parma che potrebbe segnare una svolta nel drammatico caso giudiziario che ha scosso l’Emilia e l'Italia intera. Sul banco degli imputati siederà Chiara, la giovane di 22 anni originaria di Vignale, accusata di un duplice crimine: omicidio volontario aggravato di due neonati e soppressione di cadavere. La Procura, al termine delle indagini chiuse a febbraio, ha formalmente chiesto il rinvio a giudizio, ritenendo di avere elementi sufficienti per portare la ragazza a processo.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, coordinati dalla Procura e dai Carabinieri, Chiara avrebbe nascosto entrambe le gravidanze – portate avanti in assoluto silenzio – a genitori, amici e perfino al fidanzato, padre di entrambi i bambini. Una segretezza che si sarebbe trasformata in tragedia. Il primo parto risale al 2023: il neonato, secondo gli inquirenti, sarebbe stato ucciso subito dopo la nascita e sepolto.

Il secondo dramma si sarebbe consumato pochi mesi dopo, nell’estate del 2024. È il 9 agosto quando nel giardino della villetta di famiglia a Traversetolo viene scoperto il corpicino senza vita del secondo bambino. Una scoperta scioccante che ha aperto uno squarcio su una vicenda drammatica e ancora piena di zone d’ombra. I due bimbi sono stati poi sepolti nel cimitero di Bannone di Traversetolo.

Chiara, incensurata e senza precedenti, si trova attualmente agli arresti domiciliari nella stessa abitazione dove sarebbero avvenuti i fatti. L’ipotesi di una custodia cautelare in carcere, inizialmente disposta dal Tribunale del Riesame di Bologna, è stata annullata con rinvio dalla Cassazione. Si attende ora una nuova udienza per riesaminare la posizione della giovane.

La difesa, affidata all’avvocato Nicola Tria, starebbe valutando una strategia incentrata sulla fragilità psicologica dell’imputata e sul peso di eventuali pressioni ambientali o familiari. Tuttavia, al momento, non sono stati resi noti dettagli ufficiali. L’udienza del 16 maggio sarà determinante per capire se la 22enne dovrà affrontare un processo con accuse che, se confermate, raccontano una tragedia silenziosa consumatasi nell’apparente normalità di una vita di provincia.

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