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Ndrangheta, arrestato il narcotrafficante Bartolo Bruzzaniti: era in un ristorante in Libano

L’uomo, originario di Locri, si era reso latitante nel 2002. L’accusa nei suoi confronti era quella di traffico internazionale di droga. Le autorità lo hanno localizzato in un noto ristorante di Jounieh, in Libano.
A cura di Biagio Chiariello
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Bartolo Bruzzaniti
Bartolo Bruzzaniti

Era seduto al tavolo di un ristorante di Jounieh, in Libano, quando i finanzieri lo hanno individuato: Bartolo Bruzzaniti, originario di Locri, ricercato e ritenuto un narcotrafficante di grande rilievo criminale, è stato arrestato in seguito a un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con  con il coordinamento della Dda locale e di numerose istituzioni e agenzie europee ed internazionali impegnate nella lotta al crimine transnazionale nell’ambito del progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta).

Bruzzaniti, ricercato dalle procure distrettuali di Milano, Genova e Napoli, era latitante dall’ottobre del 2022 dopo che nei suoi confronti era stata emessa una misura cautelare. L'accusa era traffico internazionale di droga, con particolare riferimento all’organizzazione criminale ‘ndrangheta. Durante quella operazione, le autorità finanziarie avevano sequestrato oltre 4 tonnellate di cocaina, causando una perdita finanziaria stimata in 800 milioni di euro per la mafia calabrese.

Gli inquirenti hanno scoperto che il sodalizio criminale (che constava di 36 persone, incluso Bruzzanti) sarebbe responsabile della progettazione ed esecuzione di un vastissimo traffico di sostanze stupefacenti, dal Sudamerica alla Calabria, consistente in periodiche e imponenti importazioni di oltre 2 tonnellate ciascuna.

Gli uomini della GdF che hanno consentito l'arresto di Bruzzantini
Gli uomini della GdF che hanno consentito l'arresto di Bruzzantini

Una misura di custodia cautelare era stata spiccata anche nei confronti di Antonio Bruzzaniti, fratello di Bartolo, anch’egli irreperibile nel mese di ottobre scorso e, successivamente, ricercato e tratto in arresto dal Gico di Reggio Calabria al rientro dalla Costa d’Avorio, Paese ove si era stabilito.

La costanza degli inquirenti ha consentito ha consentito di stringere sempre più il cerchio attorno al ricercato, seguendone gli spostamenti tra la Costa d’Avorio ed il Libano. Dopo mesi di intensa ricerca tra l’Africa e il Medio Oriente, le autorità lo hanno localizzato in un noto ristorante di Jounieh, in Libano, dove è stato sorpreso e arrestato.

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