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Napoli, capretta viva esposta in macelleria. La salvano dei passanti

L’animale era chiuso in gabbia in una macelleria di Camaldoli, tra pezzi di carne sanguinanti. Per fortuna alcuni passanti hanno allertato il garante per i diritti degli animali del Comune.
A cura di D. F.
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Siamo a Camaldoli, un quartiere di Napoli. In vista del Natale una macelleria espone i suoi trofei sanguinolenti per invitare gli avventori a fare spesa. E, per dimostrare che la carne è fresca e di provenienza locale, il titolare ha avuto la macabra idea di esporre in vetrina persino una capretta viva e vegeta chiusa in una gabbia. L'animale, il cui destino sembrava segnato, è stato però salvato da alcuni passanti, che vedendolo in quello stato hanno pensato bene di avvisare il garante dei diritti degli animali del Comune di Napoli, Stella Cervasio, che ha disposto immediatamente il sequestro dell'animale. Una successiva visita, effettuata dalla Asl ambientale del Comune, ha riscontrato che la capra, avendo appena un mese di vita, non poteva essere strappata alla madre. Come se non bastasse, poi, il macellaio era sprovvisto della certificazione necessaria, che ne attestasse provenienza e tracciabilità. "Il titolare – racconta il garante – ha sostenuto che la capretta non era destinata alla macellazione ma a far giocare il figlio e a fornire latte in età adulta e ha rifiutato di venderla a numerosi attivisti animalisti che volevano acquistarla". La polizia veterinaria sottoporrà l'animale ad analisi e visite mediche, quindi la capretta diventerà adottabile, ma solo da chi non voglia farne una portata per il pranzo di Natale.

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