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Ultime notizie sull'omicidio di Nada Cella

“Nada Cella aveva scoperto un segreto, per questo il commercialista e la madre coprirono l’assassina”

Secondo i pm, il commercialista Sarocco trovò l’assassina di Nada Cella sul luogo del delitto. Ma insieme a sua madre decise di non dire nulla per evitare venissero fuori delle informazioni che sia la vittima che Cecere conoscevano.
A cura di Susanna Picone
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Nada Cella, la segretaria uccisa nel 1996 a Chiavari nello studio del commercialista Marco Soracco in cui lavorava, aveva scoperto un segreto. Un segreto che probabilmente Annalucia Cecere, accusata del suo omicidio, conosceva. Ed è per questo, secondo l'accusa, che il commercialista l’avrebbe coperta in tutti questi anni.

Soracco avrebbe sorpreso Cecere sul luogo del delitto

Dalle carte dell’inchiesta emerge che Soracco sapeva del coinvolgimento diretto di Annalucia Cecere "avendola sorpresa sul luogo del delitto". Questo è l'elemento cruciale attorno al quale ruotano le indagini della pm Gabriella Dotto e della squadra mobile.

Nei giorni scorsi Soracco e sua madre Marisa Bacchioni, oltre ad Annalucia Cecere, hanno ricevuto l'avviso della conclusione dell'inchiesta. Cecere è accusata di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Soracco e la madre devono rispondere di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento: avrebbero mentito, secondo l’accusa, nel corso degli interrogatori fatti fino a un mese fa.

Il caso dell’omicidio di Chiavari era stato riaperto dopo tanti anni grazie alla criminologa Antonella Delfino Pesce e l’avvocata Sabrina Franzone, con una svolta: per la procura di Genova, ad uccidere Nada Cella fu appunto Annalucia Cecere, ex insegnante, oggi residente nel cuneese.

La donna, assistita dall'avvocato Giovanni Roffo, ha ora 20 giorni di tempo per farsi eventualmente interrogare. Tra gli elementi non presi in considerazione spicca la testimonianza di una donna che aveva detto di avere visto, il giorno del delitto, Cecere sotto lo studio del commercialista, mentre andava via  in motorino.

Nada Cella sapeva qualcosa che non doveva essere rivelato

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Già nel 1996, all’epoca dell’uccisione di Nada Cella, erano emersi alcuni elementi che portavano a ritenere che la vittima sapesse qualcosa che non doveva essere rivelato. Lo aveva detto anche un collega del commercialista Soracco, il dottor Marco Bertuccio. "Stavamo quasi per lasciarci, ormai circa a mezzanotte. All'improvviso – ha detto Bertuccio – lui (Soracco, ndr) mi disse, e ‘poi ci sarà la botta', una cosa che riguarderà il suo studio, e che avrei appreso notizie anche dai giornali. La signorina o la segretaria se ne sarebbe andata, e allora a quel punto siccome continuavo a non capire gli dissi perché mi dici queste cose, che uso devo farne. E lui rispose: ‘Tanto quando la cosa si sarà calmata, si saprà’".

C’era poi quel floppy disk che Nada avrebbe preso dal computer due giorni prima dell’omicidio e che avrebbe messo nella borsa e che non è mai stato ritrovato. Cosa aveva scoperto la segretaria? Una delle ipotesi degli investigatori è che forse Soracco sapeva che qualcuno dei suoi clienti gestiva un giro di usura.

Alla mamma del commercialista "avevano consigliato di tacere"

Per questo, sempre secondo gli inquirenti, la mamma del commercialista avrebbe detto a un prete che "terze persone le avevano consigliato di tacere sulla Cecere per il bene del figlio".

Secondo l’accusa, Annalucia Cecere uccise Nada Cella per gelosia e rancore perché voleva prendere il suo posto di lavoro e cercava le attenzioni amorose del professionista.

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